Terni

Terni, giardini di Gabelletta intitolati a Don Antonio Pauselli

Sabato 11 marzo 2023, alle ore 11.30, i giardini pubblici situati in Strada del Mulino, quartiere Gabelletta di Terni, saranno intitolati a Don Antonio Pauselli. Lo ha deliberato la Giunta comunale su proposta dell’assessore alla toponomastica Federico Cini. L’intitolazione era stata richiesta dal consigliere comunale
Francesco Filipponi. Sarà presente il Parroco di Nostra Signora di Fatima Don Matteo Antonelli e, alle ore 15.30, nei locali della Cooperativa Sociale La Speranza in Via delle Terre Arnolfe a Terni, verrà presentato il libro “Don Antonio Pauselli – Una guida sui monti e nella vita.

Don Antonio Pauselli, Una guida sui monti della vita

Questo libro vuole essere una memoria riconoscente, attraverso le testimonianze di tanti amici, una piccola restituzione ed un grande ringraziamento verso un uomo, un amico, un sacerdote che ha lasciato con le sue opere ed il suo apostolato una traccia indelebile nella vita e nel cuore di quanti ebbero il privilegio di conoscerlo e di condividere con lui il cammino. Antonio Pauselli nasce a Rodi nel 1931. La famiglia è originaria di Amelia in provincia di Terni. Terminati gli studi secondari entra in noviziato nel 1947 alla Crocetta di Torino. Dopo lo studentato filosofico a San Callisto nel 1955 frequenta l’Università teologica salesiana di Torino e l’11 febbraio 1960 viene ordinato sacerdote. La sua prima destinazione
fu Ancona, dove rimase dal 1962 al 1964. Furono anni felici ed indimenticabili nei quali brillarono le qualità educative, morali e spirituali di don Antonio che diedero un impulso vigoroso all’oratorio. Dal 1964 al 1972 inizia il suo apostolato a Forlì con l’incarico di direttore dell’Oratorio San Luigi. Fu un periodo breve ma intensamente vissuto, profondamente significativo, non solo per le esperienze con i giovani ma per la “piccola grande rivoluzione“ di cui fu artefice assoluto, quella di aprire le porte dell’Oratorio alle ragazze (primo in Italia).

Oratorio aperto alle ragazze

Il fermento dovuto al cambiamento culturale della fine degli anni sessanta influì sulle scelte di don Antonio che diede vita a gruppi di giovani dediti all’impegno sociale, all’aiuto ai più deboli, agli emarginati con attività concrete quali il doposcuola di quartiere, i campi di lavoro e tanto altro ancora. Fu certamente poco compreso dai superiori il suo atteggiamento troppo moderno e progressista per l’apertura alle ragazze dell’Oratorio e per il messaggio radicalmente cristiano praticato sul campo. Costretto a lasciare Forlì fu lui stesso a chiedere di essere assegnato a Terni per assistere la sorella malata. Ha dovuto anche fare il passo che non avrebbe voluto, quello di lasciare i salesiani e farsi incardinare nella diocesi. Ovviamente il Vescovo lo accolse più che volentieri. Anche in diocesi ha fatto il “salesiano“
lavorando a tutto tondo come sempre aveva fatto. Come Salesiano svolse il suo servizio nella parrocchia dell’Immacolata Concezione alla Polymer occupandosi di giovani e dove promosse le attività di doposcuola. Passato poi al Clero secolare fu parroco a San Gabriele dell’Addolorata parroco a Santa Maria del Carmelo dove ha costruito la nuova chiesa, con palestra, e campi gioco per i piccoli e a Nostra Signora di Fatima a Gabelletta. Si è preoccupato per la comunità albanese ed ha fondato le cooperative sociali La Speranza e il Poggio per aiutare e curare persone con problemi di salute mentale. La malattia lo ha portato via il 15 agosto del 2012. La sua presenza nelle opere salesiane e in diocesi ha lasciato segni
indelebili