Terni

Terni, Francescangeli caccia Kenny dal consiglio: arriva la Polizia

Clima teso e decisamente pesante quello che si respira nel consiglio comunale di Terni, già nella giornata di ieri, 27 giugno, il Bandecchi che abbaia durante il question time era stata un’avvisaglia generale della tempesta scoppiata nella mattina di oggi, 28 giugno.

La presidente del consiglio comunale, Sara Francescangeli, ha espulso dall’aula il consigliere dell’area Pd (Terni Immagina) José Maria Kenny: “Questi tono non li usa con me, li usa casa con i suoi famigliari che lo consentono. Queste intemperanze non sono più tollerate. Chiedo alla Polizia di accompagnare il consigliere fuori dall’aula” – così, urlando, lo ha poi invitato ad uscire e bene tre agenti della Polizia Locale si sono avvicinati a Kenny per scortarlo fuori.

Francescangeli-Kenny, arriva la Polizia

La tempesta è scoppiata dopo alcune osservazioni del consigliere Kenny su un atto di bilancio, rispetto al quale vengono messe in evidenze alcune che vengono rappresentante come incongruità. A Kenny risponde il consigliere di AP, Claudio Batini, che contesta le osservazioni del consigliere di minoranza. A questo punto Kenny vorrebbe intervenire ulteriormente ‘per fatto personale’, per essere stato ritenuto, in sostanza, ‘bugiardo’, ma il presidente Francescangeli gli nega l’intervento. Da qui le vibranti proteste del consigliere Kenny e la dura reazione della Francescangeli che invoca l’intervento della Polizia Locale per far allontanare Kenny dall’aula. Cosa già accaduta di recente durante la discussione sulla convenzione con la Ternana per stadio ed antistadio.

Il commento di Kenny

“La Presidente Francescangeli continua a gestire il Consiglio Comunale in modo inappropriato utilizzando chiaramente due pesi e due misure”. Così il consigliere Kenny commenta con Tuttoggi.info l’accaduto. “Il sindaco e il vicesindaco sono intervenuti ripetutamente per fatto personale – prosegue – proponendo interventi chiaramente politici mentre che al sottoscritto è stato sistematicamente negato l’uso di questo strumento previsto dal regolamento. La mia rimostranza non è stata gradita dalla Presidente che ha ordinato la mia espulsione. Tutto qua”.

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