Terni

Terni, ex Milizia ospiterà le famiglie dei ricoverati in ospedale: il progetto Ater

Ex Milizia in via Campomicciolo: il Consiglio comunale ternano ha deliberato la precisazione della destinazione d’uso della palazzina dell’Ater; gli immobili saranno utilizzati come residenze temporanee dedicate a categorie sociali disagiate con l’esigenza di assistere familiari ricoverati in ospedale.

Si tratta, nello specifico, di un complesso edilizio di tre piani, per una superficie complessiva di 2.436,54 mq, edificato con l’intenzione di destinarlo ad attività di ricerca sulle cellule staminali. Il centro di ricerca non è mai entrato in funzione e l’Ater ha presentato un’istanza per poter rifunzionalizzare il complesso, nell’ambito del Pnrr.

La normativa urbanistica

La normativa urbanistica prevede che la specificazione della destinazione d’uso da zona per “attrezzature di interesse comune”, nella quale è attualmente inquadrato il complesso all’interno del Prg, a “esercizi pubblici e commerciali”, per consentire l’attività ricettiva di tipo extra alberghiero, sia subordinata alla deliberazione del Consiglio, che deve indicare anche la modalità attuativa degli interventi necessari.

25 camere e 25 parcheggi, in aggiunta agli attuali 11 posti auto esterni

L’Ater ha corredato la sua istanza da una serie di elaborati che mostrano la riduzione della superficie utile fino a 1765 mq per residenza temporanea, con la realizzazione di 25 camere al piano terra e al primo piano. Al piano seminterrato, invece, saranno realizzati 25 parcheggi, che si aggiungono agli attuali 11 posti auto esterni. Lo spazio destinato a verde attrezzato sarà di 585 mq.

La proposta di Forza Italia a vantaggio dei pazienti non ricoverati al Santa Maria

A Palazzo Spada, inoltre, al termine della votazione, il consigliere Valerio Mecarelli, a nome dell’intero gruppo di Forza Italia, ha annunciato un atto di indirizzo affinché la struttura ricettiva che sorgerà nell’ex Milizia sia a disposizione non solo dei famigliari dei pazienti provenienti da fuori Regione, ma anche di quei pazienti che, pur non essendo ricoverati all’ospedale “Santa Maria”, hanno la necessità di permanere a Terni per ricevere cure.