“Non ci sono segni di violenza” – la perizia autoptica eseguita dal dottor Lancia sul corpo dell’uomo trovato morto in cella, detenuto nel carcere di Terni, hanno confermato le parole della direttrice del carcere di Vocabolo Sabbione, Chiara Pellegrini, che aveva anticipato a TO la posizione della direzione.
La vittima, un uomo di 38 anni originario della Moldavia che stava scontando una condanna per furto, era stato trovato privo di vita all’interno della sua cella nella scorsa settimana, proprio nel giorno in cui i suoi congiunti, venuti appositamente dalla Moldavia, avevano fissato un colloquio col proprio caro. Le indagini della Procura, coordinate dal pm titolare del fascicolo di inchiesta, proseguono con gli esami tossicologici che faranno ulteriore luce sulla vicenda, visto che l’uomo era sottoposto ad un trattamento medico per alcuni problemi di salute.
Sul caso era intervenuta anche la Governatrice dell’Umbria, Catiuscia Marini, che aveva sollecitato un’ispezione dell’Asl nella struttura detentiva di Vocabolo Sabbione, avvenuta nella giornata di oggi dal Garante dei detenuti, il dottor Stefano Anastasia.