Entrato in Italia nel 2008, aveva richiesto alla Questura di Brescia, un permesso di soggiorno per motivi umanitari, ma la Commissione per il riconoscimento dello status di rifugiato aveva rigettato la sua istanza e il successivo ricorso; la questura di Brescia, a seguito della decisione della Commissione gli aveva ritirato il permesso di soggiorno, con scadenza febbraio 2012.
Il cittadino kosovaro ventisettenne, invece di lasciare il Territorio Nazionale, ha abilmente contraffatto la copia del suo permesso, modificando la data di scadenza e riuscendo a farsi assumere come operaio da una ditta di Terni. Aveva già iniziato a lavorare a Roma, quando ieri si è visto arrivare gli agenti dell’Ufficio Immigrazione, che lo hanno rintracciato per accompagnarlo coattivamente al Centro di Identificazione ed Espulsione di Bari. Probabilmente l’uomo non sapeva che, per legge, le ditte che assumono cittadini stranieri devono darne comunicazione in Questura e non c’è voluto perciò molto che l’Ufficio Immigrazione scoprisse che quell’assunzione era stata ottenuta in modo illegale.
L’uomo è stato denunciato per falso materiale ed espulso con accompagnamento coattivo.