Indubbiamente un successo, Il Concerto dei Balconi è stato un evento che è rimasto impresso nel cuore dei ternani, ma, dietro a quello che si è visto nella serata di sabato scorso, c’è un lavoro di grande impegno e sacrifici. Vediamo i numeri della manifestazione: 8 mesi dalla data di inizio del progetto, di cui 3 mesi di lavoro nel quartiere; 24.550 euro, costo totale del progetto comprensivo del cofinanziamento delle due associazioni, per la realizzazione dell’intero percorso, ancora non terminato di cui 20.600 euro di contributo ricevuto da Siae, Mibact e altri sponsor; 3.000 euro (più il tempo perso) per la parziale apertura del mercato coperto, che non è avvenuta; 4 persone nel gruppo di lavoro dedicato al progetto; 20 collaboratori;17 volontari di cui 4 provenienti dalla Corea del Sud; 67 artisti; 22 gruppi musicali; 17 artigiani e 5 produttori locali;15 balconi e finestre; 3 percorsi formativi; 210 proposte dei cittadini su come riutilizzare lo spazio;1 quartiere.
Le associazioni che hanno avuto la forza di organizzare l’evento, Ass. Demetra / Centro di Palmetta Ass. Arciragazzi gli Anni in Tasca / Blob.lgc, hanno voluto ringraziare i cittadini per l’apprezzamento dimostrato con una lettera aperta, leggiamola:
“ci hanno chiesto “Quando lo rifate? Ce ne vorrebbe uno al mese!“. Non è la nostra priorità al momento. Non perché non ci piacerebbe rifarlo, anche per noi è stata una bella festa ma il “Concerto dai Balconi” a cui in tanti hanno partecipato è solo la parte più visibile di un processo partecipativo durato mesi e che non è ancora terminato. Vogliamo parlare del percorso, di quante persone abbiamo incontrato, a quante porte abbiamo suonato, quante persone ci hanno offerto aiuto o anche solo una merenda. L’organizzazione di questo evento, in un’area degradata seppur estremamente centrale della città, ci ha permesso di incontrare e condividere con tutti i soggetti che fanno “resistenza” nella zona: gli abitanti, i commercianti, i passanti abituali, i nostalgici e i visionari.
La nostra sfida è quella di utilizzare la creatività e l’arte come stimolo per un rinnovato senso comunitario e per una alleanza propositiva tra gli abitanti, affinché possano riconquistare fiducia nella propria capacità di essere parte attiva nei processi di cambiamento. Siamo abituati, ormai da anni, a facilitare ed accogliere l’espressione, a praticare realmente, sul campo, la partecipazione.
Abbiamo trovato nella piazza un terreno fertile che invitiamo a coltivare e interpretiamo la presenza di così tanto pubblico come il desiderio di riabitare questa zona d’ombra unito alla curiosità per un evento insolito. Abbiamo chiesto ai partecipanti di alzare lo sguardo, in un simbolico gesto che ci distolga dall’individualismo per permetterci di concepire idee innovative e concrete.
Ringraziamo gli abitanti e i commercianti di Piazza del Mercato per l’accoglienza ed il sostegno, le associazioni e le imprese che ci hanno aiutato e tutte le persone coinvolte. Dobbiamo anche scusarci se a volte siamo stati scomposti o poco pazienti. Miglioreremo, davvero. La nostra presenza nel quartiere non è ancora terminata. Stiamo continuando a raccogliere testimonianze per realizzare un documentario che racconti le persone e le loro storie, intrecciate con quella del vecchio mercato, che sarà presentato proprio in piazza, dove è nato. Questo angolo in pieno centro della città che le persone percepiscono come abbandonato e pericoloso ha dimostrato di poter essere accogliente e vivibile per persone di tutte le età. Cerchiamo insieme di riconoscerne e valorizzarne il potenziale”.