Le 100 xilografie di Salvador Dalì sulla Divina Commedia, esposte a Palazzo Primavera nella mostra inaugurata lo scorso venerdì 18 gennaio, verranno sfrattate prima del tempo che era stato previsto; 4 febbraio.
Terni non ha mai brillato particolarmente per iniziative di interesse artistico di così elevato spessore e per quello che sembra un disguido da tra assessorato al turismo e alla cultura, che avevano concesso la stessa struttura per 2 eventi diversi, la mostra terminerà il 3 marzo.
La vicenda sembra piuttosto grave e ha lasciato stupiti gli organizzatori che rimproverano l'amministrazione di non aver fatto nulla per rimediare all'errore fatto. Al momento è questa la situazione, in attesa di voci ufficiali da parte dei politici ternani. Ecco cosa pensa Gino Venturi, segretario della Uil Terni, dell'accaduto:
assurdo, da non crederci
il Comune di Terni che ha dato il patrocinio alla mostra “la Divina Commedia di Salvador Dalì” inaugurata il 18 gennaio e programmata sino al 3 marzo ora toglie la disponibilità del Palazzo Primavera. Pertanto la mostra rimarrà allestita solo fino al 4 febbraio.
sembra che tutti derivi dalle difficoltà di comunicazione tra due assessorati (quello al turismo e quello alla cultura) che quindi hanno assicurato l'uso contemporaneo del palazzo primavera a due distinte organizzazioni. Quello che più a me sembra grave che dal Comune non c'è stato nessun tentativo serio di risolvere la questione dimostrando una superficialità che lascia molto perplessi.
Sono molto amareggiato: abbiamo lavorato tanto per far fare questa mostra (che al comune non costa nulla) proprio a Terni. Con quale “faccia” potremo in futuro alla UIL UNSA chiedere di investire ancora in avvenimenti culturali proprio a Terni ?
E' il caso di sottolineare anche che la mostra, oltre a quello della UIL, ha anche il patrocinio del Comune, che l'assessore Guerra ha preso parte alla conferenza stampa di presentazione ed è stato presente all'inaugurazione. Che, ancora, c'è una lettera ufficiale del Comune che concede la struttura per la mostra di Dalì. Può anche, ma non dovrebbe, che succedano questi pasticci tra due assessorati, ma non fare nulla per risolverli è imperdonabile. E l'assessore Guerra non ha fatto niente.