Terni

Terni, ‘caso Federighi’ scuote palazzo Spada

Dopo tormentati giorni di rimpalli e pareri fra gli uffici tecnici del Comune, è stato finalmente convocato il Consiglio comunale di Terni per ottemperare alla richiesta rivolta ai consiglieri dal legale del dott. Raffaello Federighi di discutere il suo reintegro dopo la sua riabilitazione.

‘Balletto’ di schieramenti

A renderlo noto sono i gruppi consiliari di opposizione che invitano la maggioranza a prendere atto della situazione e non cercare scappatoie: “Ci sorprende la resistenza di alcuni consiglieri di maggioranza verso questo momento necessario di democrazia. Ci stupisce – si legge in una nota – in particolare perché il dott. Federighi fu eletto proprio nelle file della maggioranza stessa cosi come chi vi è subentrato, ovvero la dott.ssa D’Acunzo, sebbene la seconda sia infine confluita nel gruppo della Lega dopo l’elezione, mentre il primo rimase nel gruppo di Forza Italia col quale era stato eletto”.

“Faide e lotte intestine”

“Non ci interessano faide e lotte intestine alla maggioranza che paralizzano la città, mentre il sindaco è intento a portare avanti il cambiamento promesso, quello delle bandiere di palazzo Spada. Ci interessa che si rispettino le richieste di tutti i cittadini e dei loro legali e avremmo voluto discutere anche di altri atti e telematiche nel consiglio del 31 agosto, così come avevamo richiesto. Grave che non sia stato inserito alcun altro punto all’ordine del giorno per volontà del stessa maggioranza – proseguono i gruppi di minoranza – Che dopo un mese retribuito, la giunta non abbia alcun atto amministrativo da far passare subito in Consiglio. La plastica dimostrazione di come l’amministrazione comunale non abbia a cuore la città, tanto più in questo momento drammatico in cui i bilanci del comune attraversano momenti di profonda incertezza che tutti avevamo evidenziato in Consiglio comunale ma che sono stati sottovalutati dalla maggioranza”.

“No a gettone di presenza”

“Neanche gli atti politici licenziati dalle commissioni hanno trovato spazio, in particolare quello sulla scuola, a riprova che al di la delle intenzioni non vi è concreto interesse da parte della maggioranza di occuparsi della città ma solo di occuparsi di poltrone. Come già annunciato – concludono – rinunceremo il 31 agosto al gettone di presenza, ritenendo inutilmente dispendioso che il Consiglio comunale sia convocato per discutere un solo punto, contrariamente a quanto avvenuto con i consigli straordinari passati e contrariamente a quanto richiesto dai consiglieri proponenti, che si sono fatti latori delle richieste del dott. Federighi e del suo legale. Chiediamo alla maggioranza di fare altrettanto, seguendo l’esempio della presidente del gruppo di Forza Italia che a distinguo degli altri gruppi barricati nel non voler discutere il reintegro del consigliere che fu eletto col suo gruppo, ha già annunciato di rinunciarvi. Va dato atto del gesto di distinguo e sintonia con la richiesta della minoranza al gruppo di Forza Italia, penalizzato, come i suoi elettori, da tanti abbandoni in Consiglio che hanno avvantaggiato la Lega”.