“Ancora una volta ci troviamo costretti a smentire una fake news, diffusa tramite il canale whatsapp, che sta suscitando preoccupazione e disorientamento tra i cittadini della provincia di Terni, proprietari di cani”. La Usl2 interviene per chiarire quanto sta accadendo in questi giorni tramite l’utilizzo dell’app whatsapp, tramite la quale si fa riferimento a false modalità d’azione sui cani randagi dal parte del personale della Usl; in questi messaggi si afferma che i cani randagi catturati sul territorio, saranno direttamente portati al canile sanitario senza preventivo accertamento del proprietario tramite lettura del microchip.
Dalla falsa notizia alle più disparate interpretazioni il passo è breve: “La Asl non riconsegnerà i cani, a meno che non si faccia avanti il proprietario” oppure “la Asl non è neanche tenuta ad avvisare il proprietario”.
Al fine di informare correttamente la popolazione e ristabilire la verità dei fatti, il Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Usl Umbria 2 e il Servizio di Sanità Animale rendono noto che “tale notizia è assolutamente falsa e del tutto priva di fondamento”.
Il protocollo operativo che regola la cattura dei cani randagi prevede infatti che i cani catturati vaganti vengano immediatamente identificati tramite la lettura del microchip o del tatuaggio. Viene poi contattato il proprietario e si verifica, prima della riconsegna, lo stato di salute del cane, per escludere la presenza di malattie infettive e parassitarie contagiose.
Soltanto nei casi in cui non sia possibile contattare il proprietario per la restituzione, il cane dovrà essere ricoverato presso il canile sanitario.
“Questa è la procedura adottata in ambito aziendale – spiega la Usl – che viene rigorosamente eseguita dagli operatori della Sanità Animale al fine di tutelare la popolazione da malattie infettive trasmissibili (leishmaniosi, leptospirosi, rabbia etc.) e di restituire, in brevissimo tempo ed in salute, i cani ai legittimi proprietari”.