Un documento trovato nella tasca dei pantaloni potrebbe essere la chiave di volta per risolvere il mistero dell’identità dell’uomo trovato privo di vita nelle acque del Nera, presso la diga di Recentino. Il documento, che è rimasto integro nonostante il cadavere fosse in avanzato stato di decomposizione, appartiene a un giovane di nazionalità eritrea di 23 anni e, le prime indagini dei Carabinieri, coordinati dal pm Raffaele Iannella, dovranno confermare se effettivamente il documento appartenga alla vittima; in un successivo momento, si cercherà poi di capire la dinamica della morte dell’uomo.
Le indagini dei militari sono a tutto campo anche se, al momento, l’ipotesi più accreditata dagli inquirenti è quella del suicidio. Le generalità riportate nel documento, corrispondono infatti a quelle di un giovane del quale i famigliari hanno denunciato la scomparsa nel mese di marzo.