Nella giornata di ieri, la presidente dell’istituto “Briccialdi” di Terni, Patrizia Pellegrini, ha depositato un esposto-denuncia alla Procura di Terni sulla situazione debitoria della scuola di alta formazione musicale ternana.
Il periodo oggetto di denuncia è quello che va dal 2015 al giorno in cui la Pellegrini è diventata presidente, durante il quale, secondo quanto avrebbe verificato la nuova ‘gestione’ si è arrivati al “collasso finanziario” della scuola con gravi ripercussioni sulle spettanze dei docenti, sulle attività didattiche e sul buon funzionamento della scuola stessa.
Nessun particolare sulla documentazione fornita alla Procura, sulla quale c’è il massimo riserbo perché potrebbe essere oggetto di indagine da parte degli organi competenti; ma, sostanzialmente, si tratta della gestione delle casse della scuola nell’arco di tempo indicato. Il tutto, proprio mentre l’istituto sta attraversando il delicato iter giuridico di statalizzazione.
Un atto dovuto – La presidente Pellegrini spiega la decisione di compiere un gesto definito “pesante”, ma anche “necessario”, non solo per la sua persona, ma anche per il nome della scuola: “mi compete, nella mia funzione di pubblico ufficiale. In questo frangente, come in altri, non ho voluto espormi alla omissione di atti di ufficio, a tutela non solo della mia persona, ma anche del decoro e della credibilità dell’Istituto che amministro. L’atto, oltre che doveroso, è anche opportuno, essendo l’unico modo per formalizzare e ufficializzare la presa di distanza – da parte della mia amministrazione – dalle precedenti pratiche amministrative che io personalmente stigmatizzo e che hanno oggettivamente inferto colpi potenzialmente letali all’Istituto. La mia unica responsabilità è di averli inesorabilmente portati alla luce”.
Dalle parole della presidente emerge la chiara volontà di prendere le distanze dalle modalità di gestione della precedente amministrazione e di voler affrontare la questione in modo trasparente.
“Questo atto – precisa la Pellegrini – non ha finalità giustizialiste o punitive nei confronti di alcuno, bensì è stato compiuto nella fiducia che – generando chiarezza e marcando una distanza con il pregresso – giovi alla capacità negoziale dell’Istituto nell’ambito della delicata partita istituzionale che si sta giocando su diversi tavoli, in riferimento al processo di statalizzazione”.
“Un estremo rimedio – conclude la Pellegrini – ma tanto più necessario in un momento cruciale per la sussistenza dell’Istituto e funzionale al consistente risanamento amministrativo in atto. Un estremo tentativo di salvataggio del Briccialdi – conclude la presidente – un percorso al quale intendo lavorare con barra dritta e senza sconti, né per me stessa né per alcuno, fino a quando potrò avere in mano le redini dell’Istituto. Reputo il Briccialdi un bene immateriale e irrinunciabile, per chi ci lavora e ci studia, ma anche per la nostra comunità cittadina. Mettere un punto fermo sul passato costituisce un punto da cui ricominciare”.