Terni

Terni, baby gang: calci all’addome e telefono rotto, paura per un uomo

La baby gang di Gabelletta torna a far parlare di sé, purtroppo. Il raid dell’ultimo dell’anno, con danneggiamento a un camper in sosta, di balconi e altre arredi urbani con lo scoppio di petardi, era stato soltanto l’ultimo in ordine di tempo e si sperava potesse essere l’ultimo. Invece, nella sera del 3 gennaio scorso, l’ennesima ‘bravata’. il gruppo di ragazzini, circa una quindicina, sono stati sorpresi da un uomo sul tetto di una struttura sanitaria di Gabelletta: all’invito a scendere, la baby gang, forte del branco, ha aggredito il 63enne con forti calci all’addome e gli ha rotto il telefono che l’uomo stava utilizzando per filmare le ‘prodezze’ dei ragazzini. Il trambusto ha messo in allarme i lavoratori della struttura che hanno chiamato i Carabinieri.

Baby gang, si indaga: individuati almeno 3 ragazzini

Giunti sul posto, i militari hanno iniziato le indagini per risalire ai responsabili dell’aggressione e, nell’arco di poche ore, 3 o 4 ragazzini sono stati individuati dai Carabinieri. Le indagini comunque proseguono per cercare di ricostruire la composizione della gang ed eventuali responsabilità personali da attribuire a ciascun membro. La situazione sembra essere andata ben oltre la ‘bravata’, anche perché , l’aggressione è coincisa con la denuncia pubblica di ciò che sta accadendo a Gabelletta, quasi fosse un ‘avvertimento’.

Lega chiama in causa Prefetto e Questore

“Intensificare i controlli nell’area di Gabelletta dove si sono verificati alcuni episodi di vandalismo riferiti alla baby gang del quartiere. È la richiesta che inoltreremo a Prefetto e Questore di Terni per il tramite del sindaco Latini”. Così i consiglieri comunali della Lega Terni. “Nella zona in questione – proseguono – è necessario intensificare la presenza del personale di polizia soprattutto nelle ore notturne e intervenire al più presto per ristabilire la legalità e tutelare il benessere dei cittadini. Tutto questo va fatto coinvolgendo e responsabilizzando i genitori dei ragazzi coinvolti che invitiamo a collaborare con le forze dell’ordine”.