Mentre si attendono possibili ulteriori sviluppi nell’ambito del nuovo filone di inchiesta dell’Operazione Spada – (sui presunti affidi illeciti di consulenze esterne e ‘turbata libertà degli incanti’ e ‘turbata libertà del procedimento di scelta del contraente’ per quanto riguarda la compilazione degli atti politici aventi per oggetto modifiche alle partecipate del Comune) – che nei giorni scorsi ha portato agli arresti dell’assessore al Bilancio del comune di Terni, Vittorio Piacenti D’Ubaldi, domani, il consulente di Rimini, Roberto Camporese, sarà ascoltato dal gip.
L’assessore, ‘sospeso’ su disposizione prefettizia per effetto del Decreto Severino (deleghe trattenute dal sindaco Di Girolamo, ndr), e l’ex amministratore unico di Terni Reti sono stati sentiti dal gip Federico Bona Galvagno lo scorso 22 dicembre nell’interrogatorio di garanzia, che ha portato alla conferma dei domiciliari ‘con attenuanti’ per entrambi.
La Procura Della Repubblica di Terni, rappresentata dal procuratore capo Alberto Liguori e il pm Marco Stramaglia, nell’ambito della conferenza stampa dove erano stati illustrati i dettagli dell’inchiesta, aveva definito il commercialista come il “dominus” del “sistema fraudolento”.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, infatti, sarebbe stato proprio Camporesi a preparare le bozze degli atti politici che, “con la compiacenza di dirigenti e politici del Comune”, sarebbero poi stati formalizzati in delibere di consiglio e giunta.
Il procuratore capo è stato molto chiaro: “A noi interessa indagare il momento in cui è sono stati formalizzati gli atti politici – ha spiegato – è lì che si potrebbero verificare eventuali illeciti”.
Al momento, quelli passati al setaccio dalla Polizia Tributaria e dagli agenti della Questura di Terni sono 6; 3 relativi a Terni Reti e 3 a Farmacie Terni.
Per quanto riguarda Terni Reti, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’assessore D’Ubaldi avrebbe fatto pressioni sull’ex amministratore unico Montalbano Caracci per affidare consulenze esterne al ‘dominus’ Camporesi. Relativamente al Terni Farmacie, invece, Camporesi e D’Ubaldi avrebbero trovato un accordo, tramite scambio di favori, per far ottenere al commercialista di Rimini un appalto di consulenza esterna finanziaria che in realtà lo stesso avrebbe preconfezionato per ‘guidare’ l’assessore.
L’accusa parla di prove “inequivocabili”, grazie all’ingente mole di materiale sequestrato, tra cui, ruolo decisivo, avrebbe avuto il carteggio telematico intercettato sul server di Rimini e poi su quello di Terni. A confermare la continuità di questi rapporti, secondo gli inquirenti, ci sarebbero ulteriori prove raccolte durante la prima fase dell’Operazione Spada, nell’ambito della quale, evidentemente, il nome di Camporesi era presumibilmente già comparso.