L’espulsione dal territorio nazionale di un cittadino rumeno trentenne, firmata lo scorso 18 luglio dal Ministro dell’Interno, rappresenta l’epilogo di una storia di violenze, soprusi e sfruttamenti ai danni della donna convivente e del figlio minore di 7 anni.
L’attività investigativa degli uomini della Squadra Mobile di Terni, nel corso del 2016, ha portato alla luce un vero e proprio appartamento degli orrori. Un locale ricavato a ridosso della camera da letto, dove la donna quotidianamente riceveva i clienti per prostituirsi, era infatti dotato di un foro dal quale l’uomo insieme con il minore assisteva alle “performance” sessuali.
Le immagini registrate all’interno dei locali posti sotto controllo dagli investigatori hanno raccontato poi una storia fatta di sevizie, di violenze fisiche e psicologiche, di soprusi anche ai danni del minore che era oggetto di ogni tipo di maltrattamenti utilizzando corde e cavi elettrici per picchiarlo oltre a farlo sostare nudo in piedi o in ginocchio per tempi prolungati senza che potesse vivere la sua quotidianità come ogni altro bambino della sua età.
Le prove indiziarie documentate da filmati inequivocabili hanno determinato l’applicazione della misura della custodia cautelare in carcere del cittadino rumeno e della donna convivente. Sulla scorta delle risultanze dell’attività investigativa, l’Ufficio Immigrazione della Questura di Terni, diretto dal Vice Questore Aggiunto dott.ssa Francesca Peppicelli, impegnato in un lavoro di monitoraggio ed attenta verifica circa la presenza nella provincia di cittadini stranieri ritenuti pericolosi per la sicurezza pubblica, all’atto della scarcerazione ha immediatamente avviato una articolata procedura volta al rimpatrio dell’uomo al paese d’origine.
Il Ministro dell’Interno, recependo appieno la proposta formulata dall’Ufficio Immigrazione, ha disposto l’allontanamento dal territorio nazionale del cittadino rumeno per cinque anni, ritenendo la condotta dello stesso fortemente criminale ed oltremodo crudele e configurando il soggetto come persona pericolosa per l’ordine e la sicurezza pubblica nonché capace di reiterare i reati commessi costituendo di fatto una minaccia concreta ai diritti fondamentali delle persone. Alla luce del provvedimento adottato dal Ministro dell’Interno, nel corso della notte personale della Squadra Volante ha rintracciato l’uomo in provincia di Terni e, nonostante le resistenze poste in essere nell’occasione sia dallo stesso che dalla madre presente in casa, lo ha condotto presso gli uffici della Questura. Il rumeno è stato successivamente accompagnato da personale specializzato della Questura all’aeroporto di Fiumicino per essere rimpatriato. Il minore è stato collocato presso l’abitazione dei nonni materni.