Acqua e Rifiuti

Terni, acquedotto Scheggino-Pentima | Il Coordinamento no acquedotto “Fermate i lavori”

Mentre continuano i lavori in Valnerina per la realizzazione del nuovo acquedotto Scheggino-Pentima, il “Coordinamento no acquedotto” lancia un nuovo appello per lo stop dei lavori, definendo l’opera voluta dal SII “inutile e dannosa”.

Inutile perché, come in parte confermato anche dal SII stesso, in alcuni dei pozzi scavati non ci sarebbe la portata d’acqua necessaria a garantire l’efficienza dell’acquedotto stesso; dannosa perché si pagherebbe un prezzo molto in termini di impatto ambientale.

Non solo. Il Coordinamento precisa che: “sull’opacità dei lavori sono in corso due indagini, una della Corte dei Conti e l’altra della della Procura di Terni per turbativa d’asta nell’affidamento in house al socio privato dei lavori di oltre 17 milioni di euro senza gara d’appalto, mentre la normativa UE impone gare di appalto internazionali per lavori oltre i 5 milioni di euro”.

Il SII ha inoltrato alla Regione nuove carte per chiedere altre perforazioni al fine di trovare l’acqua necessaria per la realizzazione dell’opera, e proprio la Regione, sempre secondo la nota del Coordinamento: “ha concesso carta bianca, invece di pretendere una nuova VIA (valutazione di Impatto ambientale), vista la particolarità di un sito collocato sopra la ex discarica di rifiuti del Comune di Ferentillo ed il pregio ambientle della zona che insiste nel parco fluviale del Nera, vicino a zone SIC. Si perforerà quindi in progress sino a trovare l’acqua”.

Opera inutile e dannosa – Il Coordinamento spiega dettagliatamente l’inopportunità della nuova infrastruttura, ricordando che, non solo l’attuale acquedotto conta circa il 40% di perdite, ma che il nuovo dovrebbe collegarsi proprio a quello “colabrodo” di Pentima: “L’acquedotto è Inutile perché già oggi a Terni il fabbisogno idrico procapite è ampiamente coperto, nonostante ci siano oltre il 40% di perdite nell’attuale acquedotto. Se si lavorasse seriamente  – spiega il Coordiamento –  sulle perdite avremmo una quantità di acqua più che sufficiente e soprattutto eviteremmo uno spreco inaccettabile di questo importante bene comune da preservare per le generazioni future. Siamo al paradosso per cui si costruisce un’opera costosa, pagata dai cittadini e dalle istituzioni pubbliche per emungere acqua incontaminata a 300 metri di profondità e poi re-immetterla all’interno di un acquedotto colabrodo, dato che a Pentima si allaccerà all’acquedotto già esistente”.

L’opera avrà anche un elevato impatto ambientale sulla Valnerina: “L’opera è dannosasostiene il Coordinamento per quello che comporta un simile attingimento dal bacino profondo che non solo alimenta il fiume in alveo, ma sostiene il sistema idrico della bassa Valnerina (sorgenti, pozzi, ecc…). Questo significa la perdita irreversibile della più importante riserva idrica del nostro territorio e la trasformazione della Valnerina in terra di conquista per multiutility dell’acqua e progetti di speculazione mascherati da opere di pubblica utilità”.

Lo scorso 17 febbraio a Ferentillo, si era svolta una partecipata manifestazione  contro la realizzazione dell’acquedotto, nell’ambito della quale il Coordinamento aveva avanzato dubbi sulla la variante al progetto, l’assenza di acqua nei pozzi e la presenza in quei luoghi in passato di una discarica.

Ma il vero terremoto che ha portato alla ribalta delle cronache la realizzazione dell’infrastruttura è stata la notizia delle doppia indagine della Corte Dei Conti e Della Procura, nell’ambito delle quali alcuni membri del Cda del SII sono stati sentiti dalla Guardia DI Finanza di Terni.

La notizia ha inevitabilmente prodotto anche ripercussioni politiche, con la convocazione del consiglio comunale straordinario dello scorso 4 aprile, dove il M5S aveva prodotto 3 atti di indirizzo per impegnare il sindaco e la giunta a: 1. “a chiedere con immediatezza alla Regione Umbria la riapertura del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale alla luce delle richieste di modifica presentate dall’azienda in base al progetto approvato”. 2. “chiedere lo svolgimento immediato della gara europea per l’affidamento dell’opera pubblica di realizzazione dell’acquedotto Terria-Pentima così come previsto dalle normative nazionali ed europee”. 3. “imporre nella prossima riapertura del procedimento di VIA lo spostamento del tracciato dell’acquedotto impedendo il passaggio nell’area turistica della Cascata delle Marmore”.