Sgominato un sodalizio criminale dedito al rifornimento di droga per la città di Terni che aveva il suo covo a Borgo Rivo, ma che si estendeva al centro storico e largo Frankl. Proprio in quella zona della città c’è il ponte bianco che collega il centro con via Lungonera, da qui il nome dell’operazione “White Bridge”.
Gli agenti della Questura di Terni, su richiesta della Procura di Terni, hanno eseguito 13 ordinanze di misura cautelari, in seguito alla conclusione dell’indagine coordinata dal Pm Camilla Coraggio, iniziata nell’agosto del 2019 e conclusa nel gennaio 2020. In totale sono stati disposti dieci misure di custodia cautelare in carcere, tre ai domiciliari, due divieti di dimora e un obbligo di residenza in altra località.
Violenza e lesioni, donne picchiatrici
Oltre 100 acquisti di droga, 70 episodi di spaccio legati a 10 episodi di estorsioni, lesioni ed aggressioni, comportamenti che, come sottolineato dal Procuratore Capo, Alberto Liguori, “hanno uno stampo mafioso”. Questi i numeri dell’indagine condotta dalla Squadra Mobile che ha accertato episodi non molto consueti nella città di Terni. Aggressioni fisiche ripetute, ‘confisca sociale’ di beni come televisori e altri oggetti simili, tutto inquadrato in un contesto di violenza psicofisica. Gli episodi di violenza avvenivano anche di fronte a mamme e nonne pur di recuperare quanto dovuto dai tossicodipendenti. Il capo del gruppo criminale è affidava la ‘merce’ alla mamma e al compagno della stessa. Nelle oltre 300 pagine dell’ordinanza figurano anche tre donne arrestate che non solo smerciavano e accompagnavano i pusher, ma che si sono rese protagoniste di atti di violenza nei confronti dei tossicodipendenti.
Droga a credito
L’indagine iniziata nel 2019 è stata inviata in seguito ad alcuni episodi che potevano essere ricondotti ad un’unica filiera. Dopo accurate indagini, effettivamente, gli inquirenti sono riusciti a ricostruire una rete ‘famigliare’ che gestiva la piazza dello spaccio su Terni. La pericolosità dei soggetti, oltre allo spaccio, era nel metodo utilizzato. La droga veniva ceduta a credito, poi, per recuperare quanto dovuto, venivano messi in atto comportamenti violenti anche nei confronti dei famigliari dei tossicodipendenti. Se il debito non veniva saldato, i criminali si facevano intestare beni come auto, sequestravano televisori e si appropriavano di tutto ciò che poteva risultare utile al ‘risarcimento’.
Lo scisma del gruppo
Conflitti e violenze si sono poi verificati all’interno del gruppo stesso, tanto che alcuni spacciatori si sono separati, è stato individuato così un secondo filone di indagine per sgominare i vari sottogruppi che sono scaturiti. Uno ha continuato a rifornire i canali tra Borgo Rivo e il centro storico, un altro lavorava in pieno centro storico e l’ultimo in zona largo Frankl.
La Polizia di Stato di Terni, in collaborazione con le Questure di Livorno e di Lodi, il Reparto Prevenzione Crimine “Umbria-Marche”, l’unità cinofila di Nettuno e la Polizia di Frontiera di Fiumicino, dalle prime ore dell’alba sta dando esecuzione a diverse misure cautelari, emesse dal G.I.P. del Tribunale di Terni, su richiesta della Procura della Repubblica di Terni, per spaccio di sostanze stupefacenti di ogni tipo ed estorsione, nei confronti di soggetti appartenenti ad una rete criminale multietnica attiva nel centro cittadino ed in altre zone della città umbra.
L’attività estorsiva degli stessi si concretizzava nei confronti dei consumatori “morosi” con minacce, aggressioni ed atti di vandalismo.
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