“In Umbria Telecom Italia esternalizza il lavoro pregiato riguardante gli impianti di fibra ottica, nonostante gli accordi di marzo 2013 sottoscritti da UGL Tlc, Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil prevedano espressamente il contrario. E cioè un impegno a internalizzare attività, a garanzia del livello occupazionale del personale dipendente”. E’ questo l’allarme lanciato da Antonio Repace, segretario regionale Ugl Telecomunicazioni dell’Umbria.
“E’ sconcertante – prosegue il sindacalista – che da qualche giorno l’azienda abbia deciso di dare in appalto alle imprese una buon parte dei nuovi impianti di fibra ottica e che richieda addirittura ai tecnici di Telecom Italia di formare personale esterno per portare a termine il lavoro in giacenza”.
Ancora Repace: “Come Ugl ci domandiamo per quale motivo Telecom Italia in Umbria non formi il personale interno. Una scelta che oltre a ridurre il numero degli esuberi tutt’ora presenti nel nostro territorio, garantirebbe alla società un elevato standard di qualità e un guadagno maggiore dalle lavorazioni rispetto ai costi di un lavoro esternalizzato a terzi”.
“Se questa situazione paradossale, potenzialmente pericolosa dal punto di vista occupazionale e per certi versi poco trasparente, dovesse proseguire, – conclude il segretario Repace – , non esiteremo a chiedere il supporto nazionale della Ugl Telecomunicazioni, firmataria degli accordi di marzo 2013, per far luce su quanto sta accadendo in Umbria nell’azienda Telecom Italia”.