All’indomani del Tavolo sul cinghiale con cacciatori, Atc e agricoltori, l’assessore ha convocato la Consulta sulla pesca sportiva, il cosiddetto Tavolo Blu. La riunione è fissata per mercoledì 8 settembre alle 15, in videoconferenza.
Una riunione alla quale, come accaduto appunto con le associazioni venatorie per il Tavolo sull’emergenza cinghiale, molte associazioni della pesca sportiva potrebbero non partecipare. Affidando a un portavoce (per la caccia era stato il presidente di Federcaccia Petturiti) il compito di ribadire all’assessore Morroni il motivo del malcontento. Che è sempre lo stesso lamentato per la caccia: le associazioni non vedono riconosciuto il proprio ruolo per un costruttivo confronto sulle decisioni da assumere e si lamenta lo strapotere dei tecnici, soprattutto di quelli di ispirazione ambientalista.
Per la pesca le associazioni sportive avevano inviato nei mesi scorsi una nota all’assessore elencando una serie di problematiche da affrontare. A partire dalla rappresentanza in Consulta. E poi la questione della vigilanza, i tesserini, il contenimento di siluri e cormorani. Le modalità con cui avvengono le semine e i ripopolamenti non concordati. La vendita della trota fario e il progetto di sostituzione, nelle acque umbre, con la trota mediterranea. Problematiche su cui le associazioni della pesca sportiva non hanno avuto una riposta. E neanche, lamentano, la possibilità di confrontarsi.
Da qui l’ultimatum che alcune di loro – non tutte intendono procedere allo strappo, anche se il malumore è praticamente comune – intendono inviare all’assessore Morroni: o si apre un dialogo fattivo con le associazioni sportive o queste non parteciperanno più agli incontri sulla pesca in cui si sentono mere comparse.
Intanto, per quanto riguarda la compagine dei tecnici che si occupano della pesca – questione a cui le associazioni sportive sono particolarmente sensibili – sembrano profilarsi delle novità.