La maggioranza dei centrosinistra in Regione non cambia la road map verso la manovra aggiuntiva, che per quest’anno vale 52 milioni di euro. Una cifra che – al netto del pay-back dispositivi medici di 48 euro che secondo l’opposizione di centrodestra è esigibile – copre i 34 milioni del deficit della sanità ed i 13 milioni della prima tranche del Fondo di dotazione che la Regione Umbria ipotizza di ricostituire in tre rate.
La nuova manovra
Dopo il confronto con sindacati e associazioni di categoria, anche sulla base del nuovo fabbisogno per la sanità, la Giunta ha deciso di tagliare l’addizionale Irpef per la fascia di reddito tra 15 e 28mila euro di reddito (già nulla sotto i 15mila euro) e di prevedere una esenzione fino a 150 euro a persona per la fascia di reddito tra 28 e 50mila euro, per compensare in parte l’aumento dell’aliquota. Aumento secco, invece, per lo scaglione più alto.
Dal primo gennaio 2026 scatterà per le imprese un aumento dell’Irap dello 0,40% (che si aggiunge al regime ordinario attuale del 3,90%).
Bloccato invece l’aumento del 10% del bollo auto inizialmente previsto. Una misura che avrebbe penalizzato indistintamente i privati possessori di auto e le flotte aziendali.
Il “Fondo taglia-tasse”
La Giunta ha inoltre previsto la costituzione di un “Fondo taglia-tasse”, che sarà finanziato dagli eventuali soldi risparmiati dal taglio dei costi della politica e dalle attese razionalizzazione delle spese dell’Ente.
Tempi serrati
La manovra così modificata, dunque, sarà adottata domani, mercoledì in Giunta. E presentata dalla maggioranza in Aula giovedì, seguendo l’ordine del giorno già fissato.
Quanto alla mozione di sfiducia presentata dall’opposizione nei confronti della presidente Stefania Proietti, dopo aver scandagliato il regolamento consiliare, l’interpretazione è stata quella secondo la quale l’Ufficio di presidenza non ha stretti termini entro i quali valutarne l’ammissibilità. Che, una volta concessa, blocca i lavori dell’Aula per 5 giorni. Cosa che, dunque, potrà avvenire anche dopo l’approvazione della manovra giovedì.
Con il voto entro il 15 aprile, che era sin dall’inizio l’obiettivo della maggioranza, l’aumento complessivo delle tasse, così come dalla rimodulazione delle aliquote ridefinita, sarà in regime ordinario (entro il termine fissato appunto dalla Finanziaria). E quindi l’extragettito potrà essere usato per qualsiasi politica dalla Giunta Proietti, diversamente dagli eventuali rincari che sarebbero stati concordati col Mef in caso di piano di rientro, destinati però al solo bilancio della sanità.