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TASSA DI SOGGIORNO: “COSÌ NON SI PROMUOVE IL TURISMO. LO DOVRANNO PAGARE GLI OPERATORI”

“Tassa di soggiorno? Opzione inutile e dannosa per l'immagine della Città. Ogni giorno la sinistra in questa città inventa un nuovo balzello. A pagarlo in realtà saranno alla fine gli operatori”. Così interviene attraverso un comunicato stampa, Emanuele Prisco, consigliere comunale del PDL, annunciando battaglia in commissione e Consiglio comunale sul Regolamento, approvato ieri in Giunta, per l'applicazione della tassa da uno a cinque euro per i turisti che pernottano a Perugia.

“A detta della Giunta ogni euro ottenuto potrebbe essere reinvestito per la promozione turistica. Invertiamo il ragionamento allora: niente tassa e proponiamo agli operatori un progetto “Perugia Turismo” del quale fanno parte, concorrono a decidere le linee gestionali e mettono i contributi scegliendo anche come investirli. Senza ipocrisia il Sindaco dica chiaramente – insiste Prisco – che vogliono racimolare anche da questo settore un po' di soldi per evitare di tagliare quegli sprechi che gli servono a mantenere il consenso. I dati però parlano chiaro: la permanenza dei turisti italiani (ovvero la maggioranza di quelli che raggiungono Perugia e l'Umbria) è poco più di una notte a testa; gli stranieri arrivano in media a tre pernottamenti. Vale a dire che, in maniera semplicistica, con qualche centinaia di migliaia di euro si pensa di risolvere i problemi della nostra offerta turistica. Dal punto di vista economico, e a rigor di logica, è impensabile tassare e scoraggiare una presenza che deve invece crescere ed essere incentivata.

E' impensabile far cadere dall'alto scelte di questo tipo senza un confronto a 360 gradi con gli operatori economici – continua Prisco – dopo che, con i problemi legati alla sicurezza, alla carenza di servizi, alla chiusura dell'acropoli, l'economia cittadina vive una forte contrazione anche in questo settore. Esiste quindi il rischio – commenta Prisco -che il “mordi e fuggi” che oggi penalizza Perugia, diventi un solo un “fuggi”, con un ulteriore colpo al sistema turistico locale, il cui rilancio è tempo che diventi una priorità nell'agenda della Giunta comunale. Bene hanno fatto invece Ricci ad Assisi e Ruggiano a Todi ha non scegliere questa strada dimostrando che è possibile un modello di amministrazione più sensibile alla crescita economica e che non mette sempre le mani nelle tasche dei cittadini. Mi pare che sia dello stesso avviso anche l'assessore Lomurno – conclude Prisco – e se il delegato al Turismo non vota questo provvedimento, qualcosa vorrà pur dire?”.