Il gruppo consiliare della Federazione della Sinistra del Comune di Terni ha presentato un Ordine del Giorno per sollecitare la proposta di legge per l'abolizione dei vitalizi a favore dei consiglieri regionali, presentata lo scorso 9 Settembre in Consiglio Regionale dal Gruppo del PRC-FdS.
Di fronte ad una drammatica contrazione delle risorse a disposizione delle pubbliche amministrazioni, diretta conseguenza della strategia economica suicida e classista imposta dal governo Berlusconi al nostro Paese, l'abolizione dei vitalizi non rappresenta solo un atto simbolico, ma un'oggettiva necessità per la tenuta dei conti pubblici e la tutela dei servizi essenziali.
È bene ricordare infatti che l'Umbria, benché si sia dimostrata decisamente più virtuosa di altre Regioni in tema di costi della politica, nell'ultimo anno ha speso circa tre milioni di euro in pensioni per gli ex consiglieri, cifra ricoperta per meno del 20 per cento dalla contribuzione dei consiglieri e per il resto a carico del bilancio regionale; questa semplice constatazione impone da subito una radicale autoriforma, che riguardi anche i consiglieri attualmente in carica e non, come qualcuno vorrebbe, solo quelli che verranno eletti a partire dal 2015.
La proposta di legge è resa ancor più utile per gli Enti Locali Territoriali dall'introduzione di un prelievo di solidarietà del dieci per cento a carico degli ex consiglieri a riposo, destinato ad alimentare il fondo per il sostegno delle famiglie vulnerabili; in sostanza quanto verrà così risparmiato andrà direttamente a sostenere il welfare regionale, che specie nel Comune di Terni attraversa una fase di oggettiva sofferenza.
Scelte come questa, oltre a muoversi in direzione di una giusta distinzione fra costi della democrazia e costi impropri, sono decisive per la stessa credibilità della politica in quanto sfera preposta alla tutela del pubblico interesse; auspichiamo pertanto che questo nostro atto venga accolto favorevolmente da un'ampia maggioranza nel Consiglio Comunale e che possa così impegnare anche moralmente la Regione all'approvazione della suddetta legge.