La coabitazione tra il navigato manager proveniente dal Pci e la giovane imprenditrice di destra è durata appena un mese e mezzo. Ma le ingerenze lamentate dal direttore di Sviluppumbria, Mauro Agostini, nella lettera di dimissioni presentata all’amministratrice unica dell’agenzia regionale, Michela Sciurpa, non sarebbero tanto riferite a quest’ultima.
Le ingerenze arriverebbero direttamente da Palazzo Donini, dove la governatrice Donatella Tesei (anche lei destinataria della lettera di dimissioni) ha affidato la regia di una delicata partita qual è quella del rilancio economico della regione all’assessore Michele Fioroni. Il professore fortemente voluto dalla governatrice, dopo averlo avuto a fianco nella campagna elettorale. Anche a costo di non far tornare perfettamente i conti tra i partiti della maggioranza che la sostiene.
Del resto, quando a metà luglio l’assemblea dei soci di Sviluppumbria, contestualmente alla nomina di Michela Sciurpa quale amministratore unico, accogliendo la proposta della presidente Tesei, ha comunicato che Mauro Agostini sarebbe rimasto direttore la notizia è stata accolta con una certa sorpresa. Pur apparendo scontato che presto la Regione (che detiene saldamente il controllo di Sviluppumbria con il 92,30% delle quote) avrebbe individuato una figura più affine alla propria visione politica anche per guidare la struttura tecnica.
Agostini ha anticipato i tempi. Ponendo così fine ad un matrimonio che forse fin dall’inizio “non s’aveva da fare…”. Anche perché Sviluppumbria, come Gepafin e gli assessorati che impattano sulla materia economica, sono chiamati ad affrontare un importante lavoro per cercare di aiutare l’economia umbra a risalire dal pozzo profondo in cui l’emergenza Covid l’ha mandata ulteriormente. Confidando magari nel salvagente rappresentato dal Recovery Fund.