La Cgia di Mestre calcola la spesa pubblica per regione e ridimensiona gli effetti sul piano ambientale ed economico
In Umbria il Superbonus ha finanziato poco più di 9mila interventi (per l’esattezza 9.322) pari al 4,7% dei 512.310 edifici residenziali presenti (dato superiore alla media nazionale). Gli oneri a carico dello Stato sono stati 2.284,8 milioni di euro, per un importo medio di poco superiore ai 245mila euro. Dati riferiti allo scorso 30 aprile.
A classificare gli interventi del Superbonus nelle varie regioni italiane è la Cgia di Mestre. Che rileva come in Italia gli interventi abbiano riguardato 495.469 edifici, il 4,1% di quelli residenziali presenti nel Paese. Per un onere complessivo a carico dello Stato di 122.644 milioni di euro.
La Cgia di Mestre valuta, in relazione ai costi sostenuti dalla collettività, i benefici in termini ambientali ed economici legati a questa spesa pubblica. L’abbattimento delle emissioni di CO² sarebbe molto contenuto. Secondo la Banca d’Italia, le prime evidenze dimostrerebbero che nello scenario migliore i benefici ambientali del Superbonus compenserebbero i costi finanziari in quasi 40 anni.
Rispetto ai risultati economici, tra il 2021 e il 2022 gli investimenti in edilizia residenziale sarebbero aumentati del 60%. Il contributo del Superbonus alla crescita della ricchezza del Paese in questo biennio non dovrebbe aver superato 1,8 punti, di cui 1,2 nel primo anno (su 7 punti di crescita totale) e circa 0,7 nel 2022 (su 3,8 punti complessivi).
Positivi, invece, i dati sull’occupazione. Anche se l’aumento non sarebbe strutturale, dato che ora che sono stati posti limiti al Superbonus nel settore delle costruzioni sta calando il numero degli occupati.
E poi c’è l’aspetto legato alle frodi: secondo l’Agenzia delle Entrate, ad oggi le frodi riconducibili ad un utilizzo illegale dei bonus edilizi sono state pari a 15 miliardi di euro, di cui 8,6 miliardi sono stati oggetto di sequestri preventivi da parte dell’autorità giudiziaria e 6,3 sono stati sospesi.