La storia di quattro secoli di clausura sbarca su Facebook: da oggi (mercoledì 8 aprile) il Monastero di Santa Veronica Giuliani di Città di Castello approda con un proprio profilo sul popolare social network.
Le clarisse, costrette anch’esse a chiudere il monastero per la prima volta dal 1643 a causa dell’emergenza coronavirus, hanno così deciso di “aprire un’altra porta“.
Crediamo che la preghiera e la testimonianza silenziosa fecondano il cammino della chiesa. Tuttavia abbiamo anche bisogno di parole condivise che possano aprire alla speranza. Siamo tutti davvero sulla stessa barca, e se anche essa è sbattuta dalle onde, non siamo soli a decidere del nostro futuro.
La badessa Madre Giovanna
Oggi con queste parole, che segneranno la storia secolare della congregazione religiosa di clausura, la badessa Madre Giovanna, a nome delle altre sette sorelle, annuncia lo sbarco su Facebook. Un’iniziativa a dir poco inedita e senza precedenti destinata a cambiare il volto tradizionale di uno fra i monasteri più venerati del centro-Italia, che fa seguito alla pubblicazione, ad inizio anno, del primissimo calendario di clausura.
Il monastero di Santa Veronica Giuliani è stato fondato nel 1643 da Mons. Giovanni Maria Cuccioli. Le prime due madri provenivano dal Monastero delle cappuccine di Perugia. Le monache sono di vita interamente contemplativa e seguono la regola di Santa Chiara d’Assisi. Qui, dal 1677 al 1727, visse la grande mistica Santa Veronica Giuliani. Nel secolo scorso il monastero è stato scelto come sede della nascente Federazione delle cappuccine e come centro formativo della vita cappuccina. L’11 marzo 1955, infatti, nasceva la prima Federazione centro-sud-isole e la sua prima presidente fu suor Maria Francesca Venturini. In quegli anni il monastero fu la sede del noviziato comune e quindi si resero necessari lavori di ampliamento e ristrutturazione. Le sorelle oltre ad un’intensa vita di preghiera, si dedicano alla preparazione delle ostie per la diocesi e accolgono numerosi pellegrini che desiderano visitare il piccolo museo che custodisce i ricordi della Santa Veronica e della beata Flórida Cèvoli.