Todi

Sulle piste di Todi, la spettacolare gara di Ruzzolone Figest

Domenica scorsa, 5 marzo, prima prova di campionato, sulle piste di Marsciano in provincia di Perugia, per le squadre di ruzzolone Figest per la stagione 2023 nella categoria A. Per le categorie B e C i portacolori della Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali si sono invece dati battaglia sulle piste di Todi.

Per la categoria A sono salite sul podio, al termine della giornata nella competizione a coppie, le formazioni composte da Basiglini Marco e Basiglini Giacomo, che hanno conquistato l’oro. L’argento è andato a Valiani Alberto e Lupi Fausto mentre il bronzo a Basiglini Matteo e Patito Elvasio.

Nella categoria B questi i risultati: primo posto per la coppia Ambroglini Francesco e Cerbella Paolo, secondo per Curti Andrea e Brugnoni Albano, terzi a parimerito Santi Riccardo e Celesti Samuele e Maramigi Rino e Maramigi Federico.

Nella categoria C, infine, a salire sul gradino più alto del podio le coppie Farnesi Giovanni e Tempesta Vito, Valecchi Sandro e Proietti Remo, terzi Rossetti Cesare e Paolucci Mario.

Quello del lancio del ruzzolone, o della buzzica o rutolone, è un gioco derivato dal lancio della forma di formaggio. Si gioca con un disco di legno del diametro di 26 centimetri, lo spessore di 6 e il peso non inferiore a 2 chilogrammi, e una cordella. Quest’ultima presenta un anello a un’estremità per infilarvi il braccio ed uno zeppo, o rocchetto o croccolo, per impugnare più saldamente l’attrezzo al momento del lancio.

La partita consiste nel lanciare il ruzzolone lungo un percorso stabilito. Vince chi copre lo stesso percorso col minor numero di lanci. In caso di parità di lanci vince chi ha oltrepassato il traguardo, con l’ultimo lancio valido, per una distanza maggiore di quella dell’avversario. Di solito si gioca sia all’andata che al ritorno sulla stessa pista.

Nel ruzzolone la strada, o pista di gioco percorso naturale, è croce e delizia per il giocatore: egli deve seguire le curve rendendo magicamente parabolico l’attrezzo. I fossi, i greppi, le buche, sono vere e proprie trappole per il povero ruzzolone, ma il bello del gioco è proprio questo. C’è da dire poi che alcuni ostacoli sono artificiali e costituiscono dei traguardi, o “biffi”, che il giocatore deve obbligatoriamente superare, come per esempio far passare il ruzzolone fra due picchetti piantati lungo il percorso, per rendere valida la propria partita.

Secondo una ricerca storica questo gioco si pratica fin dalla fine dell’800.