Nuovo braccio di ferro a suon di carte bollate tra il Wwf e le doppiette umbre in vista dell’inizio della stagione venatoria. Dopo la sofferta approvazione, da parte del Consiglio regionale, del Piano faunistico venatorio, che consente alla Giunta, tra le altre cose, di poter inserire le preaperture sinora non indicate nel Calendario venatorio, gli ambientalisti sono pronti a chiedere al Tar l’annullamento del provvedimento.
Il Wwf contesta alcuni punti del Piano faunistico venatorio e soprattutto le modalità con cui il documento è stato approvato dal Consiglio regionale ormai sciolto e rimasto in carica solo per atti, come li definisce la legge, “indifferibili e urgenti”. Tale non è, secondo il Wwf , il Piano faunistico venatorio approvato nei giorni scorsi a Palazzo Cesaroni, nonostante il parere contrario degli uffici tecnici.
D’altro canto i consiglieri regionali che hanno fortemente voluto l’approvazione del testo (anche i 23mila cacciatori umbri votano) hanno potuto forzare la mano consapevoli che, in caso di bocciatura da parte del Tar, non sarebbero stati chiamati a rispondere di nulla visto che l’approvazione del testo non prevede un impegno di spesa. Questa la strada annunciata da Tuttoggi,info che poi, puntualmente, è stata perseguita.
Caccia, la scappatoia per salvare le preaperture
I cacciatori, poi, confidano che, come avvenuto lo scorso anno, lo stop dei giudici amministrativi arrivi già quando gli animali uccisi nei giorni di preapertura sono già nel carniere. Di segno opposto, ovviamente, la speranza degi ambientalisti, che ancora una volta si sentono beffati dall’assessore “filo-cacciatori” Fernanda Cecchini.