Non è chiaro se l’avvocato del Comune farà la fine del social media manager del ministro Sangiuliano licenziato per aver confuso due millenni con due secoli, ma detto che dietro “l’incidente” comunicativo per cui il sindaco Proietti, nel consiglio comunale del 31 luglio, ha dato per vinta una causa persa – come svelato in un video su Facebook dal consigliere regionale Stefano Pastorelli – sarebbe dovuto a una ritardata comunicazione della sentenza emessa il 24 luglio che, carta canta via comunicato stampa ufficiale, sarebbe stata comunicata al sindaco solo il primo agosto, ad Assisi si riapre l’annoso e ultradecennale dibattitto sulla piscina.
Protagonisti – con comprimari vari – i due Stefani, Pastorelli e Proietti, che pensando ad Assisi – e a un ipotetico “switch” di palazzi, qualora la sindaca finisse in Regione e il consigliere regionale fosse candidato sindaco – danno vita a un anticipo di quello che potrebbe essere la campagna elettorale per le regionali.
Piscina comunale di Assisi, la storia infinita
Motivo del contendere di una causa che va avanti dal 2009 con l’esclusione del Comune di Assisi allora in mano al centrodestra dai finanziamenti del Puc 2 a opera della Regione in mano al centrosinistra. Assisi e Todi (anch’essa guidata dal centrodestra) avevano fatto ricorso contro la graduatoria dei comuni ammessi a finanziamento PUC2, ritenendo di essere stati esclusi in maniera selettiva per il colore delle giunte. Il Tribunale amministrativo, in primo e secondo grado, decretò la Regione soccombente per mancanza di criteri oggettivi nel bando stesso. Nel 2014 l’allora sindaco Ricci, attraverso una delibera di giunta comunale, optò per la rinuncia al contenzioso presso il consiglio di Stato, proponendo di avviare una transazione con la Regione Umbria per il pagamento delle spese legali e per il finanziamento a fondo perduto al Comune di Assisi di 2,5 milioni di euro per il recupero del Teatro Metastasio e la messa in sicurezza del fiume Tescio.
Nel 2020 la giunta Tesei ha prospettato ad Assisi una nuova programmazione di opere sul territorio assisano per un totale di quasi 4 milioni di euro di investimenti relativi al recupero di Rocca Maggiore, la Palazzina Sant’Ildebrando, Palazzo Vallemani, il completamento delle mura del Castello San Gregorio e il consolidamento delle mura urbiche del Pir Rocca Sant’Angelo, oltre agli interventi per la riqualificazione degli alloggi di Sant’Ildebrando e percorso verde torrente Tescio con connesse sistemazioni idrauliche. Ma l’amministrazione Proietti ha deciso di continuare a percorrere la strada del contenzioso, chiedendo i danni economici alla Regione Umbria per il mancato finanziamento dei progetti Puc 2 del 2009; danno però escluso dal Tar nel 2023 e anche dal consiglio di Stato a luglio 2024.
L’ultima sentenza
Nella sentenza emessa a luglio, il 24, e come detto comunicata al sindaco solo il primo agosto, i giudici hanno ritenuto “che la parte ricorrente non abbia offerto indizi da cui desumere l’erroneità della presunta sottovalutazione del progetto da parte della commissione”. Nella sentenza del Tar contro cui il Comune aveva fatto ricorso, “nonostante in astratto, nei casi in cui la casualità è incerta, possa soccorrere l’eventualità risarcibilità del danno per ‘perdita di chance’, nel caso concreto non è stato in alcun modo provato che il Comune di Assisi avrebbe avuto in mancanza dell’attività provvedimentale illegittima della Regione Umbria serie e concrete possibilità di conseguire il finanziamento sperato risalendo in graduatoria. Nel caso di specie, dicono i giudici, “l’azione dell’appellante si identifica nella richiesta di un risarcimento del danno per la cosiddetta perdita di chance, che però è risarcibile- secondo l’orientamento della consolidata giurisprudenza – solo nel caso in cui il danno sia collegato alla dimostrazione di una serie probabilità di conseguire il vantaggio sperato, dovendo invece escludere la risarcibilità allorché la chance di ottenere l’utilità perduta resti nel novero della vera possibilità”. (…) “Essendo stato annullato il bando unitamente a tutti i criteri di valutazione per l’attribuzione del finanziamento – scrivono i giudici – in teoria tutti i partecipanti potrebbero vantare varie aspettative ma nessuno diritti né chance di essere inserito in posizione utile in graduatoria. In difetto della predeterminazione da parte dell’amministrazione dei criteri di valutazione dell’offerta – conclude la sentenza – non è dimostrabile che il progetto dell’appellante avrebbe potuto essere utilmente valutato dall’amministrazione stessa. Non si tratta di chance risarcibile, atteso che non essendo stata raggiunta la soglia della probabilità, la pretesa dell’appellante attiene all’irrilevante giuridico alla luce delle supposte considerazioni l’appello va respinto”.
Minoranze all’attacco: “Programmate opere senza fondi”
Proprio dopo il consiglio comunale in cui Proietti dava per vinto un ricorso perso e in cui si parlava di documento unico di programmazione, i consiglieri comunali Francesco Mignani e Jacopo Pastorelli insieme al consigliere regionale Stefano Pastorelli chiedevano chiarezza sul punto, visto “per la parte operativa, sezione programma investimenti, contrariamente a quanto si dovrebbe e a quanto è sempre stato, non erano riportate per le opere in programma, la dicitura dei mezzi finanziari atti a sostenere la realizzazione delle opere stesse. Come dire, faccio un marciapiede, ma non ti dico dove trovo i soldi. Una inavvertenza? Una strategia per rendere più difficile il lavoro del’opposizione? Secondo noi – dicono i tre politici – un segno di evidente debolezza nel dover giustificare i conti”. Nel mirino tra l’altro la riqualificazione di piscina e stadio degli Ulivi, che nel dup viene finanziata con “proventi da azione risarcitoria di una causa, intentata dal Comune nei confronti della Regione per l’esclusione dalla graduatoria di accesso al PUC2. Peccato però – dicono i tre – che il Comune abbia perso i ricorsi e non ci siano quindi fondi da utilizzare”.
Analogo fuoco dal commissario per la Lega Assisi Fabrizio Gareggia: “La Proietti, da anni, promette ai cittadini la riqualificazione della Piscina comunale e dello Stadio degli Ulivi, ma non ha mai realmente avuto le risorse per poterla realizzare. Nel bilancio di previsione e nel documento unico di programmazione recentemente licenziato dal Consiglio Comunale, il progetto viene finanziato grazie al presunto ricavato di un contenzioso con la Regione Umbria sul PUC 2. Che i soldi per quell’opera non ci fossero si sapeva già da Novembre 2023, quando il TAR Umbria aveva negato il risarcimento richiesto dal Comune di Assisi che, noncurante di ciò, ha mantenuto quelle somme come fonte di finanziamento per la ristrutturazione del complesso sportivo ed ha perseverato nell’azione legale appellandosi al Consiglio di Stato”.
Piscina, la replica del Comune: “La sentenza era a nostro favore. E almeno noi non abbiamo fatto solo maquillage”
“Nonostante la sentenza passata in giudicato a favore del Comune – ribadisce Proietti – la Regione Umbria si è sempre rifiutata di pagare la somma di oltre 6 milioni di euro che, necessariamente e per giustizia, il Comune di Assisi ha dovuto richiedere per vie legali. Si è innescata così una seconda vicenda giudiziaria la cui ultima sentenza (resa nota al Comune di Assisi dal legale incaricato solo in data 1 agosto) ha definitivamente stabilito che la Regione dell’Umbria non elargirà alcunché al Comune di Assisi, nonostante lo stesso comune avesse ragione, perché, come ha sancito il Consiglio di Stato, il bando a cui aveva partecipato nel 2009 era falsato, lo ripetiamo, per ‘l’eccessiva ampiezza dei criteri e la mancanza di trasparenza nell’attribuzione del punteggio’”.
La giunta ricorda il suo lavoro per trovare i 12-15 milioni di euro necessari alla riqualificazione di tutta la struttura (“a differenza di chi c’era prima, incluso nel 2009 il consigliere Pastorelli, che voleva far credere a una possibile riapertura della piscina con insensate operazioni di maquillage”). “La morale di questa triste storia è solo una, purtroppo: la politica, usa due pesi e due misure e ‘premia’ solo i Comuni ”amici’. Ci chiediamo: perché mai la Regione Umbria non abbia letto i progetti di riqualificazione del complesso piscina e stadio degli ulivi proposti ed inviati agli uffici e ai politici regionali dal Comune di Assisi nel 2021 e non li abbia inseriti nel Pnrr Umbria? E perché il fondo FSC da 250 milioni di euro finanzia opere in mezza Umbria e nemmeno un euro arriverà ad Assisi, nonostante la città serafica alla vigilia del Giubileo e dell’ottavo centenario francescano abbia necessità di essere sostenuta in opere pubbliche e progetti?“
“E dove sono i 50 milioni promessi per l’ospedale di Assisi – le cui condizioni sono sotto gli occhi di tutti – dal consigliere Pastorelli? Visto che Pastorelli ‘si vanta’ del fatto che il suo Comune non percepisca nessun finanziamento da un ente come la Regione dove lui ha amministrato per 5 anni – conclude il sindaco – un invito: venga a fare un bel confronto pubblico in piazza davanti ai cittadini, piuttosto che strumentalizzare mezze verità con termini discutibili trincerandosi dietro uno schermo”.