E’ colpito nel profondo Andrea Tattini, presidente della Confcommercio di Spoleto e presidente di Umbria Confidi, il giorno dopo la notizia della giovane imprenditrice spoletina che si è tolta la vita, probabilmente anche per alcune difficoltà legate alla sua attività. “La incontravo spessissimo – raccolta – ci salutavamo cordialmente e non mi ha mai dato segno del suo disagio. E di ciò mi rammarico. Di fronte a questa tragedia immane, esprimo la più profonda vicinanza e solidarietà alla sua famiglia, mia e di tutta la Confcommercio di Spoleto e della provincia di Perugia. Spero solo che questa tristissima vicenda – di cui per rispetto non voglio entrare nel merito – spalanchi gli occhi sulle dimensioni di una emergenza che noi stiamo denunciando da mesi, da anni. Ogni giorno incontro imprenditori che mi dicono che non ce la fanno più – prosegue accorato Tattini – che sono psicologicamente distrutti, che non hanno più la forza di andare avanti, e lo dicono chiaramente.
Ogni giorno ho richieste di aiuto economico: anche trovare 400/500 euro per pagare una bolletta diventa un problema insormontabile. E peggio ancora ci sono quelli che vivono il proprio dramma chiudendosi in se stessi, senza trovare neppure la forza per chiedere sostegno. Questa è la realtà che viviamo non solo a Spoleto, ma in tutta l’Umbria. Una realtà spesso sotto traccia, perché gli imprenditori che non ce la fanno più, che arrivano addirittura a rinunciare alla vita, come è accaduto con la giovane donna spoletina, sono persone perbene, sono persone piene di dignità, sono persone giuste, che fanno impresa rispettando le regole, dando il tutto per tutto, investendo passione e tutto ciò che hanno, e che proprio per questo vivono con vergogna le difficoltà economiche in cui si trovano, anche se di esse non hanno nessuna colpa o responsabilità. Vergogna e scoramento arrivano a livelli tali da far perdere la speranza di trovare una soluzione, anche quando magari sarebbe possibile, da far sovvertire la scala dei valori personali: si rinuncia anche alla vita per quello che viene vissuto come un “fallimento” di fronte al mondo e a se stessi.
Ma questo è inaccettabile, inaccettabile che la crisi si debba pagare con la vita! Inaccettabile – tuona Tattini – che sia la gente perbene a pagare per l’arroganza dei grandi e piccoli burattinai della finanza, dell’economia e della politica, che hanno giocato e stanno ancora giocando con il destino delle persone, sicuri della loro impunità!”.
Un grido di dolore che amplifica il presidente della Confcommercio della provincia di Perugia Giorgio Mencaroni: “Agli imprenditori voglio fare un appello: non perdete mai il senso di ciò che conta davvero, non dimenticate che la vita non ha prezzo! Non dimenticate che Confcommercio è sempre pronta ad ascoltarvi, ad affiancarvi per cercare una soluzione: parlare è comunque un primo passo per affrontare le cose”. E poi un appello: “In una situazione così drammatica confidiamo che si prosegua nella via – intrapresa anche dalla stessa Equitalia – di abbandonare la rigidità schematica a favore di una valutazione specifica delle singole realtà e problematiche aziendali. Perché dietro le aziende ci sono sempre le persone, che vanno tutelate prima di tutto”.