Ci mancava solo di chiamare le forze dell’ordine per cercare di tranquillizzare una classe di facinorosi. E’ successo anche questo in un istituto di Spoleto, la città che recentemente ha registrato più episodi di violenza dentro e fuori le aule. La notizia, confermata da alcuni studenti, risale a qualche giorno fa quando una docente, non sapendo più come gestire la classe di studenti a cui stava insegnando (o forse solo per spaventarli), ha deciso di chiamare il 112 per chiedere l’intervento dell’autorità pubblica. Segno dei tempi che cambiano e di come, anche dalle nostri parti, la scuola sembra essere sempre meno preparata ad arginare fenomeni di prevaricazione da parte di quei ragazzi che l’educazione sembrano tenerla sotto la suola delle scarpe. Il fatto è avvenuto anche stavolta in uno degli istituti tecnici della città del festival, dimostrazione forse che spesso questi fenomeni partono dalla ‘testa’, dal vertice delle scuole.
Ancora grave – in una situazione del genere meriterebbe una menzione il 16enne di origini straniere, la cui famiglia si è integrata da anni nella società spoletina, che otto giorni fa, per dividere due ragazzi che stavano litigando fuori dai cancelli della scuola è stato malmenato dal più ‘anziano’ che gli ha procurato una emorragia cerebrale. Le condizioni del giovane, trasferito d’urgenza al reparto di neurochirurgia di Terni, permangono serie in attesa che l’ematoma possa riassorbirsi completamente. La notizia, anticipata da Tuttoggi.info nell’edizione di ieri, ha fatto il giro della città, sconvolta per tanta violenza. Un episodio che segue di pochi giorni l’aggressione subita da un giovane mentre si trovava in classe per mano di alcuni compagni. Lo studente in quel caso aveva riportato un ematoma alla schiena. Un episodio che, al contrario del 16enne ricoverato a Terni (l’aggressore è stato denunciato dalla Polizia con l’accusa di lesioni personali gravi), è incredibilmente rimasto senza colpevoli. (Ca. Cer.)
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