Mozione di Bori alla Giunta regionale per gli studenti delle due Università di Perugia, della Vannucci, del Conservatorio, della Scuola di Mediazione linguistica e del Briccialdi di Terni
Abbonamenti automatici per i trasporti per gli studenti universitari e degli istituti di alta formazione. E riprendere in considerazione, a Perugia, il trasporto notturno.
E’ quanto chiede il consigliere regionale Tommaso Bori, che ha presentato una mozione alla Giunta regionale, incentrata sulle misure di sostegno agli studenti dell’Università di Perugia, dell’Università per Stranieri, dell’Accademia delle Belle Arti “Pietro Vannucci”, del Conservatorio “Francesco Morlacchi”, della Scuola di Mediazione linguistica e dell’Istituto superiore di studi musicali “Briccialdi” di Terni.
Abbonamento unico scontato
Per loro Bori chiede l’inserimento, all’interno della tassa regionale per il
diritto allo studio universitario, di un abbonamento annuale relativo al
trasporto pubblico locale, valido in tutto il territorio della regione e
rivolto a tutti gli studenti, specializzandi e dottorandi, regolarmente
iscritti ad un corso di studi di uno dei sei istituti di alta formazione
presenti in Umbria. E che si riattivi quanto prima un servizio di
mobilità notturna, partendo dalla positiva sperimentazione attuata negli
anni 2017 e 2018 grazie al supporto della Regione Umbria.
L’abbonamento unico dovrebbe essere automatico con l’iscrizione, per semplificare le procedure, e ad un costo molto ridotto. Comprendendo
l’integrazione e l’agevolazione anche per i servizi di car/scooter/bike
sharing favorendone l’intermodalità. E poi, appunto, soluzioni di mobilità notturna nei comuni sedi universitarie, e mobilità tra poli e quartieri
universitari.
La mobilità notturna dopo la sperimentazione di Gimo
Rispetto alla mobilità notturna, Bori evidenzia che la sperimentazione del
servizio Gimo, fortemente richiesto dalle realtà e dalle rappresentanze
studentesche, a partire dalle associazioni Altrascuola – Rete degli
Studenti Medi e Sinistra Universitaria – UDU Perugia, che hanno partecipato
alla progettazione delle linee che, fino alla fine del 2018, hanno transitato
nella città con ottimi riscontri da parte della cittadinanza.
A sostegno della mobilità notturna era stata anche promossa una raccolta firme con i commercianti e gli esercenti, al fine di raccogliere adesioni e far sì che il servizio di mobilità notturna non venisse interrotto, come è invece poi inspiegabilmente accaduto.
Molte residenze universitarie dell’Agenzia regionale per il diritto allo studio – ricorda Bori – si trovano in zone cittadine periferiche e, in assenza di servizi di mobilità notturna, gli studenti che vi risiedono si trovano completamente esclusi dal resto della città nelle ore serali e notturne.