Non basta più la messa in sicurezza della viabilità della Valnerina dopo gli eventi sismici, è indispensabile predisporre un piano straordinario che preveda, tra l’altro, percorsi alternativi definitivi onde evitare che in futuro la popolazione resti isolata. E’ in somma sintesi il contenuto dell’ordine del giorno presentato dal vicesindaco di Cascia Gino Emili, approvato all’unanimità dal Consiglio comunale della città di Santa Rita che chiama in causa Regione, Anas e Ministero delle Infrastrutture alla luce del ritorno di competenza all’Anas stessa di alcune strade di vitale importanza per il territorio.
Il documento specifica come dal terremoto del 1979 ad oggi, ogniqualvolta si sia verificato un evento sismico, le vie di comunicazione della Valnerina sono state gravemente danneggiate, anche se puntualmente rimesse in sicurezza. Emili ricorda inoltre che dopo il terremoto del 1997, la Regione dispose la realizzazione di una strada di emergenza, ampliando una via sterrata per porre rimedio al completo isolamento che interessa in particolare le città di Norcia e Cascia. “Una strada sterrata – chiarisce Emili nel documento – a cui anche durante l’ultimo terremoto siamo dovuti ricorrere provocando il completo dissesto del manto stradale, senza che nessuno si facesse carico di interventi di manutenzione straordinaria, nonostante le suppliche dell’amministrazione comunale di Cascia”.
Quindi non è più rinviabile – l’ordine del giorno lo mette in chiaro – la predisposizione di un piano a breve, medio e lungo termine che consenta di individuare percorsi alternativi atti ad evitare ulteriori isolamenti. Senza dimenticare che esistono già studi di fattibilità e che altri se ne potrebbero elaborare. In particolare si fa riferimento alla strada 320 che negli anni Ottanta fu interessata da lavori di ammodernamento, già programmati prima del terremoto del ’79, da Triponzo a Serravalle, i fondi per la viabilità conseguenti a quell’evento sismico vennero poi impegnati dalle allora amministrazioni comunali della Valnerina per iniziare i lavori del traforo di Forca di Cerro anziché per il completamento dell’ammodernamento della strada fino a Cascia lasciando quindi l’opera incompiuta. Negli anni Novanta il Comune di Cascia e la Fondazione Cassa di Risparmiio di Spoleto fecero redigere un progetto preliminare per di ammodernamento del tratto Cascia – Serravalle, mentre l’Opera di Santa Rita di Roccaporena fece elaborare, grazie alla donazione di uno studio tecnico locale, un progetto preliminare sulla 320DIR fino all’ingresso a Roccaporena.
In sostanza i progetti devono soltanto essere rifunzionalizzati anche in considerazione del fatto che sia la strada 320 che la 320DIR stanno tornando di competenza Anas e quindi si chiede alla Regione dell’Umbria di adoperarsi affinché l’Anas, anche attraverso il Ministero delle Infrastrutture, riprenda in esame quei progetti preliminari e dia priorità al programma di ammodernamento auspicato da tempo.