“Quella di oggi è una giornata importate perché siamo più vicini ad un obiettivo molto significativo per il territorio: rinforzare le politiche e i servizi che da molti anni stiamo portando avanti insieme, con risultati positivi”: così il sindaco di Spoleto dopo l’intesa firmata oggi con i sindaci dei Comuni di tre differenti ambiti, il 6 (Valnerina) l’8 (il Folignate) e il 9 (lo Spoletino) per dar vita ad un’Unione speciale dei Comuni che andrebbe ad interessare gli Enti Locali che attualmente sono ricompresi nella cosiddetta Area Vasta.
La proposta di far coincidere l’ambito dell’Unione Speciale dei Comuni con il territorio dell’Area Vasta è stata avanzata e sottoscritta sulla base della Legge Regionale n.18 del 2011 che riguarda la Riforma del sistema amministrativo regionale e delle autonomie locali.
“Mi sono fatto promotore – spiega il pirmo cittadino che è anche presidente dell’ATI3 – di un’iniziativa che abbiamo portato avanti insieme al Sindaco di Foligno e che ci sembrava fondamentale per dare un segnale di compattezza e di coesione al territorio dell’Umbria di Mezzo; il risultato sarà anche quello che assume attribuire un ruolo più importante all’Unione Speciale soprattutto in ambito politico. I sindaci dei Comuni in un’ottica di riorganizzazione delle funzioni amministrative e di semplificazione territoriale e istituzionale, con questa intesa manifestano in maniera forte come questo territorio possa assicurare quei principi di sussidiarietà e adeguatezza che sono alla base della Legge Regionale”.
“L’idea – conclude il sindaco – nel segno della continuità con il percorso già avviato con l’esperienza dell’area vasta, è soprattutto di garantire l’ottimizzazione di ulteriori servizi che, grazie a questa intesa, saranno offerti a tutti i comuni appartenenti al nuovo ambito. Questa opportunità garantirà prospettive importanti anche per alcuni servizi che saranno gestiti per la prima volta a livello di ambito, penso alla partita strategica del turismo. Allo stesso tempo una intesa del genere no, non può che essere rassicurante anche per i lavoratori della Comunità Montane in fase di liquidazione perché i servizi da loro getiti saranno attribuiti a questa nuova realtà”. Adesso la proposta dei Comuni andrà sottoposta al parere del CAL e degli organi regionali competenti ridefinire il piano di riordino dell’ambito territoriale, all’interno del quale sarà situi tuta la nuova Unione Speciale dei Comuni.