In città anche il primo dirottamento civile, la lunga storia di primati legati alla storia dell’aviazione
Si è celebrata da pochi giorni -il 28 marzo – l’Anniversario ufficiale dell’Aeronautica Militare, una ricorrenza solenne, che vede protagonista lo stesso Presidente della Repubblica.
Quello che forse non tutti sanno è che Foligno è indissolubilmente legata alla storia dell’aeronautica, non solo per essere – ancora oggi – uno dei poli di eccellenza mondiale nel settore dell’aerospazio, con aziende di prestigio internazionale ma proprio perché al ‘centro del mondo’ nacque il primo aereo completamente italiano della storia.
Il velivolo in verità ‘nacque’ nel paese di Scopoli: proprio così, a meno di sette anni dal primo volo di un aereo a motore, il mitico “Flyer” dei fratelli Wright – realizzato per l’esattezza il 17 dicembre del 1903 – già lungo le sponde del Menotre, venne costruito il primo aereo a motore completamente ‘made in Italy’ come si direbbe oggi.

La storia è ambientata nel lontano 1910 e vede protagonista l’industriale folignate, esperto di meccanica Domenico Micheli, all’epoca proprietario a Scopoli di un cotonificio con annessa officina generatrice di elettricità che sfruttava le acque del vicino Menotre.
Micheli – un cognome ancora particolarmente diffuso nella vallata – era stato anche il fondatore di una “Società Anonima di Costruzioni Aeronautiche” – denominata SAICA – attiva in Foligno, di concerto proprio con le officine di Scopoli.
Su quel mezzo – chiamato ‘Maria’ in onore di una delle figlie di Micheli fu fatto salire Antonio Bellatrecca, il sarto del paese, fu lui a pilotarlo per il primo volo d’esordio: l’apparecchio però, nonostante fosse assicurato ad una lunga e robusta corda per poterne regolare al meglio il decollo, durò poco in aria, e quasi subito andò a precipitare sopra un albero di noce.
Il 15 ottobre del 1910 sulla pianura di Colfiorito, alla presenza di un vasto pubblico, si svolse il volo pilotato dall’ingegner Giulio Ulivi, un noto professore di meccanica teoretica nella prestigiosa “Auto Ecole” di Parigi, giunto sul posto proprio per cercare di sviluppare il progetto.
Purtroppo durante andò anche peggio, durante il decollo l’elica urtò il bordo di un fosso e l’aereo subì seri danni: il Maria non decollò più, e le ultime notizie di cronaca lo ricordano esposto al centro dell’Auditorium San Domenico a scopo di beneficenza per i terremotati dello sciame sismico di Casamicciola in Campania.
La storia di Foligno s’intreccia spesso con quella dell’aviazione civile e militare, basti pensare che subito dopo le prime esperienze dei fratelli Montgolfier, al parco dei Canapè si tennero i primi voli di mongolfiere e palloni aerostatici.
Le cronache riportano che nel 1882 e dieci anni dopo, nel1892 si svolsero grandi esercitazioni militari con palloni aerostatici che impegnarono ben 50mila uomini alla presenza del Re d’Italia Umberto I.
Ma ancora prima dei fratelli Wright, a Foligno c’era Abdon Menecali detto ‘il prete volante’ che si gettò dalle mura de ‘Le Puelle’ – attualmente primo tratto di via Augusto Bolletta – per sperimentare il volo con delle ‘macchine volanti’.
La storia prosegue: siamo a cavallo tra gli anni Trenta e Quaranta e a Foligno fu istituita la “Scuola Addestramento Caccia” e la “Scuola Intercettori”.

Anche l’aeroporto Franceschi può ‘vantare’ – se così si può dire – un suo primato: fu infatti a Foligno che si verificò il primo dirottamento aereo della storia dell’aviazione civile italiana, era il 1952 per opera di jugoslavi che chiesero asilo politico.
E proprio al Franceschi, l’attore Carlo Pedersoli – più famoso come Bud Spencer – ottene il brevetto di volo, mentre il noto attore francese Philippe Leroy quello di paracadutismo.

Ed è folignate anche il primo disabile in Italia a conseguire il brevetto di volo, nonché primo pilota acrobatico di alianti al mondo, l’attuale sindaco Stefano Zuccarini.
Una lunga storia di primati, che vede Foligno da sempre come città dell’aeronautica.