Il servizio di scuolabus interrotto…a 15 giorni dall’inizio delle lezioni. A lanciare l’allarme, con tanto di petizione e vie legali, sono i genitori delle frazioni a sud di Gubbio: Scritto, Belvedere, Santa Cristina e Valdischiascio.
Il servizio di trasporto alunni fu predisposto nel 2014, anno in cui fu chiusa la scuola di Scritto (per mancanza di iscritti). Da allora i bambini delle frazioni sopracitate furono tutti dirottati verso l’”Aldo Moro”, plesso lontano circa 20 km ma appartenente allo stesso circolo didattico: per limitare i disagi e raggiungere il plesso di via Magellano a Gubbio (distante una ventina di km), dunque, fu messo a disposizione lo scuolabus.
Già nel 2017, però, una determina comunale aveva sancito la fine del servizio di trasporto nel 2022 e, come annunciato, lo scorso 29 agosto il mezzo per portare gli alunni alla Aldo Moro è stato sospeso. Lo scuolabus arriverebbe infatti solo fino a Cipolleto che, secondo la normativa e il conseguente principio di economicità, risulta la scuola “più vicina” (anche se per raggiungere l’Aldo Moro basterebbe fare appena 4 km in più).
“La nostra battaglia – fanno sapere i genitori – parte dal 2020 tramite lettere, incontri con sindaco e assessore e raccolte firme. Dall’ultimo incontro con gli amministratori eravamo arrivati ad un accordo: il servizio sarebbe stato garantito fino alla fine del ciclo scolastico per tutti i bambini iscritti entro il 2022 a materna e primaria. Se inoltre vi fossero stati posti disponibili sullo scuolabus, il Comune avrebbe garantito il trasporto anche ai bambini che sarebbero entrati in primaria dopo il 2022″.
“Visto questo accordo fatto un anno fa – aggiungono i genitori che hanno intrapreso anche le vie legali difesi dall’avvocato Ubaldo Minelli – noi genitori eravamo tranquilli per quanto riguarda le iscrizioni dei nostri figli! Abbiamo comprato libri e materiali e organizzato le nostre vite e il nostro lavoro ma a 15 giorni dall’inizio della scuola ci è stato negato il servizio! Siamo a chiedere compatti di mantenere le promesse fatte! Non solo per noi ma anche per i nostri figli, che si ritroverebbero catapultati in una realtà totalmente diversa dalla precedente”. Sul web è stata pure aperta una raccolta per firme per sostenere le ragioni dei genitori.