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Stefania Proietti “in cammino per l’Umbria”: ultima meta Palazzo Donini VIDEO

Stefania Proietti “in cammino per l’Umbria”, con ultima tappa, questo è il programma, Palazzo Donini, da cui il centrosinistra, riunito nella coalizione Un Patto Avanti, conta di sfrattare Donatella Tesei. Insieme, con coraggio – quello di cui non ci si pente mai – parte la campagna elettorale di Stefania Proietti. E non poteva che iniziare da Assisi, dove è ancora sindaca, il tour di Stefania Proietti per quell’Umbria dei borghi che, secondo il suo modello di sviluppo, può rappresentare un “volano di sviluppo per tutta l’Italia”.

Ad accoglierla, per questo avvio ufficiale della campagna elettorale, un Teatro Lyrick pieno. Sul palco, i testimoni di quel modello di Umbria che ha in mente: Lavinia Ansidei, giovane archeologa che ha raccontato le difficoltà dei giovani nel trovare un’occupazione; Alfredo Notargiacomo, medico che si è concentrato sulla mancanza di visione e programmazione nella sanità pubblica; Paolo Tamiazzo, membro del Forum della Tavola della Pace; Miriam Bussairi che si è impegnata nella Cooperazione internazionale e nella Croce Rossa. E poi Vittoria Ferdinandi, la sindaca di Perugia, , di cui il centrosinistra confida di ripetere il successo elettorale che ha parlato della necessità “di ricucire i nostri campanili in una unica comunità degli umbri, comunità umile e fiera”.

Anche lei, come aveva fatto Stefania Proietti, nella conferenza stampa perugina che è stato il suo primo atto ufficiale in questa campagna elettorale, evoca il modello francescano “Cantico delle creature”. La politica come cura. La difesa del pubblico, a cominciare dalla sanità. E la forza della collettività, nelle sue varie espressioni. Quella “forza del noi” su cui “Un Patto Avanti” ha costruito il suo messaggio politico alle amministrative di giugno. “Costruiremo l’Umbria che verrà e che ci meritiamo – un passaggio del discorso della sindaca di Perugia – e dovremo farlo recuperando quello spirito costituente che ha permesso di costruire la nostra regione. Dobbiamo pensare alla politica che cura, come insegna il Cantico delle Creature da te citato nella tua prima conferenza stampa; perché non si può diventare poveri lavorando o per curarsi: bisogna difendere il pubblico che tutela tutti – le parole di Ferdinandi dagli applausi – e Perugia e Assisi devono recuperare le loro radici di pacifismo, e lavorare insieme: perché se anche oggi la guerra viene normalizzata, la guerra non è la soluzione”.

“Abbiamo un sogno per l’Umbria” ha esordito l’aspirante governatrice. Che ha poi ammonito: “Non dobbiamo guardare al passato, ma pensare all’Umbria del futuro insieme”. Un futuro alla cui costruzione in particolare sono chiamati i giovani. Al momento infatti non si parla di programma – “lo costruiremo insieme”, ma con qualche variazione – perché “il modello Assisi deve diventare anche il modello Umbria: una regione che con i suoi valori universali e sull’esempio di due personaggi come San Francesco e Aldo Capitini possa parlare, come Assisi, al mondo intero” – e qualche new entry – come Giorgio La Pira che solo da qualche anno è citato con una certa insistenza nel pantheon proiettiano – la sindaca chiede tre impegni.

“”Ciascuno di noi, di voi – l’appello dell’aspirante governatrice – porti in questa campagna coloro – e sono troppi – che pensano che la politica sia una cosa da evitare; riportiamo le persone al loro diritto di voto. E questo è il primo dei nostri obiettivi. E li riportiamo in un ambiente in cui c’è armonia, si discute e si cercano le soluzioni migliori: non lasciamoci ingannare da chi dice sono tanti e saranno sempre senza soluzione. Siamo tanti e possiamo trovare soluzioni, chi può fermarci? Abbiamo speranza che troveremo una soluzione su ambiente, sanità e tanti altri problemi. E infine: vi chiedo di essere tutti, qui e fuori da qui, senza paura: abbiamo la necessità e l’opportunità di fare tutto questo se ci mettiamo tutto il coraggio di cui siamo capaci, perché di avere coraggio non ci si pente mai”.