Domenica 27 luglio, alle 21,15, al Teatro Romano di Gubbio, la Stagione di prosa estiva prosegue con HANNO SEQUESTRATO IL PAPA, di Joao Bethencourt, una commedia brillante rappresentata in tutto il mondo con grande successo di critica e pubblico, interpretata da Orso Maria Guerrini, Roberto Ciufoli, Tiziana Foschi, Marco Prosperini, Gabriele Villa, Luca Simonelli, Giovanni Prosperi, Elisabetta Becattini, per la regia di Alberto Gagnarli.
Un ipotetico papa, inviato per la prima volta a New York all'ONU, prende l'improvvisa decisione di volere andare a trovare un suo vecchio amico; indossa il clergyman e di nascosto esce alla chetichella da una porta di servizio. Il caso vuole che sale su un taxi guidato da un “pacifista” che, essendogli morto un figlio in guerra, si è ripromesso di rapire un grosso personaggio, con l'intento di far dichiarare all'ONU e al mondo intero una “giornata della pace” in cui non si sparga sangue sulla terra e cessino i conflitti bellici.
Immaginate il colpo di scena, lo stupore e la gioia del taxista nel trovarsi nella possibilita' di rapire il papa…con una serie di sequenze da giallo, ma soprattutto con ironia e divertimento, la vicenda si snoda tra effetti comici e divertenti.
Per informazioni e prenotazioni ci si può rivolgere al Servizio Turistico Associato I.A.T. di Gubbio, tel. 075/9220693.
Una nota sul testo :
“Il testo si inserisce in quel filone teatrale che potremmo definire “brillante” ma con una valenza in più. Si tratta in effetti di una commedia,il cui svolgimento prevede situazioni comiche e paradossali ma con un afflato morale, anche se utopistico, che la colloca tra i testi di impegno civile.
Naturalmente abbiamo modificato il contesto storico:non più le guerre e le violenze degli anni '70, ma disgraziatamente le nostre guerre e le nostre violenze contemporanee che non hanno mai fine. Il taxista pacifista che sequestra Sua Santità per costringere il mondo a dichiarare per 24 ore la pace mondiale, è un personaggio che appartiene a pieno diritto alla nostra società, a quegli individui che credono fermamente in un mondo nel quale “l'altro” sia fratello e dove la pace non sia un bene trattabile.
Abbiamo cercato di sottolineare le situazioni comiche che si vengono a creare durante lo svolgimento della vicenda, ma senza ombra di dubbio è una comicità che nasce dalla situazione e non dalla battuta fine a se stessa.
Portare in scena un Papa è un compito difficile, sia per l'interprete, sia per chi ha la responsabilità della lettura registica: occorre misura ma in questo caso anche una buona dose di spensierata,corretta comicità.
Ci auguriamo che questa commedia di “simpatica follia” come la definì a suo tempo André Roussin, lo scrittore Accademico di Francia possa divertire ed anche, per un solo breve istante, “costringere” ad immaginare un mondo senza violenza.”