Tredici voti aveva lunedì e 13 voti ha mantenuto nella seconda seduta, quella in cui l’abbassamento del quorum li ha resi sufficienti per essere presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria. Marco Squarta, il discorso, lo aveva già preparato quest’estate.
Un discorso in cui ha ricordato il difficile momento economico per l’Italia e per l’Umbria, ma anche il “desiderio di rinnovamento” espresso in maniera chiara dagli umbri attraverso il voto. Un mandato che la politica umbra deve svolgere cercando di far coesistere i desideri di “libertà e felicità” attesi dalla popolazione.
Come gli impone il ruolo assunto, Squarta ha detto che svolgerà questo incarico da garante di tutte le forze politiche e dei vari territori dell’Umbria, a cominciare dai due capoluoghi, Perugia e Terni. Perché in questo Consiglio, a forza trazione ternana, oltre alla maggioranza politica occorrerà fare attenzione alle trasversali maggioranze territoriali.
Ma sul piano politico, Marco Squarta ha voluto ricordare Marzio Modena e Luciano Laffranco, gli esempi che lo hanno spinto a fare politica ed ai quali si ispira.
Tanta era l’emozione per Marco Squarta, nonostante l’esito scontato della sua elezione, che dallo scranno di presidente come primo atto ha annunciato la quarta votazione a scrutinio segreto del presidente. “Scusate, è l’emozione” si è giustificato.
Perché a quel punto c’erano da decidere i due vice presidenti, uno per la maggioranza e uno per l’opposizione. Anche qui, nessuna sorpresa: accanto a Squarta siederanno la legista Paola Fioroni e la dem Simona Meloni.
Il tutto si è svolto, ancora una volta, senza l’assessore alla Sanità Luca Coletto tra i banchi della Giunta. Assenza che il capogruppo Pd, Tommaso Bori, ha sottolineato.