Spostamenti Coronavirus, sull'accordo con la Toscana Tesei teme lo stop del Governo

Spostamenti Coronavirus, sull’accordo con la Toscana Tesei teme lo stop del Governo

Redazione

Spostamenti Coronavirus, sull’accordo con la Toscana Tesei teme lo stop del Governo

Il Pd chiede un'ordinanza come Rossi, la Lega: colpa del Governo
Lun, 18/05/2020 - 20:05

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L’ordinanza del presidente della Toscana, Rossi, che apre i confini della sua regione consentendo gli spostamenti da e per verso i comuni limitrofi in caso di accordo tra i sindaci fa litigare la politica umbra. Soprattutto nelle zona di confine, Trasimeno e Alta Valle del Tevere. Dove ci sono anche famiglie divise dal confine regionale. Perché ci si possa spostare, però, oltre all’accordo tra i sindaci serve anche il via libera di qua dal confine, in Umbria. Attraverso un accordo di reciprocità tra le regioni confinanti interessate.

Dubbi di legittimità

Palazzo Donini ci pensa a consentire questa possibilità di spostamento tra comuni limitrofi oltre confine regionale. Ma si temono dubbi di legittimità rispetto al decreto quadro nazionale, che consentirà gli spostamenti fuori dai confini regionali dal 3 giugno.
La presidente Tesei, finora, ha sempre evitato lo scontro istituzionale con Roma

Il Pd incalza

Il Pd però incalza la governatrice umbra, a cui chiese di imitare il collega della Toscana. L’appello arriva soprattutto dai consiglieri regionali del Pd
Michele Bettarelli e Simona Meloni, provenienti, rispettivamente, dall’Alto Tevere e dal Trasimeno.

Già da settimane – ricordano Bettarelli e Meloni – era stata avanzata la
richiesta di maggiore mobilità interregionale da parte di diversi esponenti
delle forze produttive e da molti sindaci dell’Alto Tevere e del Trasimeno,
unitamente a quella degli amministratori locali della Valdichiana Senese e
dell’Aretino
”. 

I due consiglieri dem ritengono, in conclusione, “fondamentale accogliere
queste istanze con un’ordinanza della Regione Umbria che consenta questa
mobilità extraregionale, anticipando la revoca di questo divieto di soli 15
giorni, che può rappresentare, tanto più in questa fase di ripartenza, una
svolta decisiva per la ripresa economica e sociale delle aree interne e dei
comuni di confine, che da sempre vivono di uno scambio continuo con i
territori vicini
”. 

La Lega: è il Governo che ha chiuso i confini

Replicano i parlamentari umbri della Lega, Riccardo Augusto Marchetti e Luca Briziarelli ed i consiglieri regionali Valerio Mancini ed Eugenio Rondini, esponenti dei territori più interessati: “Il problema c’è a causa del Governo. Lavoriamo a una soluzione che risponda alle esigenze dei cittadini nel rispetto della legge

La questione degli spostamenti fra Comuni limitrofi situati in Regioni
diverse è un problema reale, per questo avevamo provveduto a sollevarlo
anche a livello nazionale
” ricordano i parlamentari. Anche numerosi presidenti di Regione, tra cui quelli della Lega, avevano chiesto ufficialmente al Governo di affrontare e regolamentare il tema direttamente nel decreto legge.

Purtroppo – continuano i rappresentanti del Carroccio – né la richiesta dei Governatori, né quella contenuta nell’ordine del giorno presentato alla Camera dall’on. Marchetti sono state accolte. Stiamo ora lavorando a una soluzione che possa rispondere a questa esigenza che coinvolge numerosi Comuni della nostra regione (sia verso la Toscana che verso il Lazio e le Marche), tenendo conto anche del diverso rischio contagio presente nei territori confinanti ed individuando una soluzione che risolva il problema senza esporre i cittadini al rischio di sanzioni. Capiamo perfettamente questa problematica, tra l’altro sollevata da tempo anche da tutti i sindaci di
confine
– concludono – e ci auguriamo che una soluzione possa essere individuata quanto prima“.

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