Prove di futuro a Spoleto nel più atteso degli Incontri di Paolo Mieli a Spoleto 59, quello con il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, che la prossima settimana compirà 30 anni e che lo stesso Mieli definisce come “il probabile prossimo presidente del Consiglio”. “Voteremo no al referendum costituzionale e continueremo a opporci all’Italicum, anche se in molti sostengono che sarebbe un sistema a noi favorevole”, spiega Di Maio. “Se vincerà il no e se a quel punto il Movimento 5 Stelle avrà un consenso altissimo nei sondaggi, gli altri partiti proveranno a resistere un altro anno e mezzo. Ma il Presidente della Repubblica può sempre sciogliere le Camere ed è il momento di far decidere agli italiani, dopo tre governi più o meno tecnici, chi deve governare il loro Paese. Di sicuro noi non abbiamo nessuna intenzione di partecipare mai a governi di salvezza nazionale. Prevedo comunque che dopo il no ci sarà uno sfaldamento totale tra i vecchi partiti”.
Non c’è solo il domani, però. Dopo l’affermazione elettorale a Roma e a Torino, il Movimento fondato da Beppe Grillo deve dare prova oggi di riuscire ad amministrare realtà molto complesse. La sorpresa è che per farlo non si rinuncerà a richiamare anche volti noti che hanno operato in ruoli importanti sotto le precedenti amministrazioni. “Noi non abbiamo pregiudizi verso nessuno – tira dritto Di Maio – Chi ha distrutto il Paese non fa parte dei nostri progetti, ma chi ha operato bene, anche in altre forze politiche, può e deve essere coinvolto. Il 7 luglio potrete vedere la nuova giunta di Virginia Raggi a Roma. È una città in macerie, da ricostruire, a cominciare dai bilanci e poi agendo sui servizi e la lotta a sprechi e corruttele. Attraverso un audit del debito e una riorganizzazione delle partecipate e dell’amministrazione pubblica riusciremo a restituire all’Italia la sua Capitale”.
Spazio anche alla dimensione personale e privata del personaggio Di Maio, accolto a Spoleto come una star da un pubblico numerosissimo. “Io – racconta – ero un bambino che non sapeva giocare a calcio, un vero problema per socializzare. Mi piaceva il nuoto e l’apnea, ma erano attività solitarie. Sono di Pomigliano d’Arco e ricordo bene le crisi della Fiat. I miei professori di riferimento al liceo classico erano un socialista e un comunista. Io sono stato eletto per tre anni rappresentante degli studenti in una lista indipendente. Mio padre è stato nell’Msi e poi in An, molto deluso da Berlusconi. Tutto questo in una città in cui i movimenti operai e i sindacati erano molto forti. Uno scenario che mi ha permesso di prendere tutto il buono che c’era in queste esperienze senza dover fare una tessera di partito. Fino al giorno in cui sono stato eletto, nella mia famiglia erano tutti abbastanza perplessi della mia scelta. Io e i miei amici eravamo ritenuti più che altro dei pazzi che correvano dietro a un comico”.
Di Maio, infine, rompe il leit motive che vedrebbe l’Italia sempre indietro agli altri grandi Paesi occidentali sui temi dell’innovazione politica. “Nei mesi scorsi sono stato a Londra, Parigi e Berlino a incontrare esponenti politici e istituzionali europei. In Francia, in particolare, ho avuto l’impressione di parlare ancora con i Bersani e i D’Alema dell’epoca, convinti che le nuove energie politiche alternative alle forze tradizionali siano solo un fastidio momentaneo. Mi sono fatto l’idea che in Italia il momento del cambiamento di linguaggio e di atteggiamento politico sia già avvenuto, mentre negli altri grandi Paesi europei stia avvenendo solo ora. In questo siamo più avanti noi”.
Gli Incontri di Paolo Mieli, il format targato Hdrà che vede il grande giornalista confrontarsi faccia a faccia con i protagonisti del nostro tempo, proseguiranno fino al 10 luglio. Dopo Di Maio sarà la volta di Domenico Procacci, produttore cinematografico, Ilaria Dallatana, direttrice di Rai Due, Vincenzo Boccia, neopresidente di Confindustria, e Pierluigi Battista, giornalista e scrittore. Nella terza settimana di fronte a Paolo Mieli siederanno il ministro dell’Interno Angelino Alfano, Paolo Agnelli, presidente di Confimi Industria, Catia Tomasetti, presidente di Acea, e l’attrice Francesca Reggiani. La rassegna, ospitata nella Sala dei Vescovi del Museo Diocesano (Chiesa di Sant’Eufemia), è un format di Hdrà a cura di Maria Carolina Terzi, Maddalena Maggi e Paolo Giaccio. Tutti gli incontri sono in streaming sul sito di Rai Cultura http://www.cultura.rai.it/ e sono fruibili sul web e sui principali social network.