I dati sono ancora in parte provvisori, ma l'andamento turistico nei primi 8 mesi del 2007 non sembra comunque portare buone notizie. Spoleto e la Valnerina perdono infatti punti percentuali, entrambe tra le peggiori della regione con un saldo tra i meno edificanti dell'Umbria. Il segno meno sul turismo compare solo qui e nel territorio dell'amerino e del tuderte. Un dato poco rassicurante, anche se da analizzare in alcune sue anomalie.
Secondo l'Osservatorio umbro sul turismo la flessione sembra piuttosto netta, soprattutto se consideriamo che il dato congiunturale della regione, a confronto con l'anno precedente, registra un saldo positivo pari a +2,9% negli arrivi e +2,7% nelle presenze.
E Spoleto? La città del Festival è invece peggiorata rispetto ai primi 8 mesi del 2006, facendo registrare un -2,5% di arrivi e ancor più pesante un -7,1% di presenze. Stesso problema per la Valnerina (-4,9% le presenze) che già nel corso dell'ultima estate aveva registrato pesanti malumori degli esercizi turistici sulle permanenze, equilibrate fortunatamente dal sempreverde settore dei ritiri calcistici.
Dati che inevitabilmente susciteranno malumori, su cui però è necessario fare due tipi di considerazioni. La prima è questa: fuori dai giorni feriali, l'assenza di infrastrutture (come le autostrade) rende scomodo l'accesso in tempi rapidi alla città.
La seconda considerazione contiene invece anche il nocciolo del problema: in realtà gli appuntamenti promozionali più importanti organizzati a Spoleto sono andati bene. Sembra strano ma è così: festività pasquali, primo maggio, “Vini nel mondo”, Festival ed altre manifestazioni e ponti hanno riportato cifre in positivo.
E se da una parte la 50esima edizione del Festival poteva probabilmente ottenere un bottino turisticamente più cospicuo, mancati pagamenti e tensioni estive permettendo, dall'altra il suo rilancio si può considerare già partito con la nuova fondazione e l'interesse del ministro Rutelli. L'emorragia di incoming e pernottamenti quindi si è accumulata nei periodi non “coperti” dagli appuntamenti forti in cartellone.
Una situazione comunque da correggere, viste le scelte abbastanza logiche dell'amministrazione sul futuro della città. Preso atto infatti dopo anni di sforzi che il richiamo di grandi gruppi industriali, che dovevano essere attratti da fuori città dalle aree industriali, non ha funzionato per rilanciare l'economia, Spoleto deve necessariamente puntare sul turismo di qualità.
Da qui la rilevanza di progetti come il centro storico senz'auto con la mobilità alternativa. Ma il tessuto economico e la stessa mobilità alternativa per essere alimentati (si parla di costi intorno ai 3 milioni di euro l'anno) devono potersi basare su un turismo più distribuito lungo il corso dell'anno, oltre al ripopolamento del centro storico. Pena l'inutilità delle tante, positive iniziative messe a segno in ambito culturale.
Simone Proietti
(Il Giornale dell'Umbria – edizione del 6 dicembre 2007)