Il Comune di Spoleto vara la riorganizzazione. Con le aree tematiche ipotizzate nel programma elettorale del sindaco Andrea Sisti (nella foto) che lievitano da 7 a 9, così quanti saranno i dirigenti (a cui si aggiunge il segretario comunale, altra figura dirigenziale dell’ente).
Sta facendo discutere la decisione dell’amministrazione comunale di aumentare i dirigenti. Con parte delle opposizioni sul piede di guerra.
Finora i dirigenti comunali ufficialmente operativi erano 6, oltre al segretario comunale, Mario Ruggieri. Massimo Coccetta è a capo della direzione Polizia municipale e servizi generali; Francesco Zepparelli guida la direzione Tecnica; Sandro Frontalini è a capo della direzione Sviluppo; la direzione Ambiente e turismo è guidata da Stefania Nichinonni; Vincent Ottaviani invece dirige le Pratiche Sisma 2016. Infine a Dina Bugiantelli sono affidate temporaneamente due direzioni: Servizi alla persona ed Economico-finanziaria e risorse umane. Ma presto il Comune di Spoleto potrà contare su altri 3 dirigenti: il nuovo dirigente economico, per il quale è in corso il relativo concorso; Luigi Tuffo, già a capo dell’area tecnica e poi in aspettativa, ora rientrato; Roberta Farinelli, funzionaria dell’ente “promossa” dal 1 aprile grazie ad un concorso espletato presso il Comune di Foligno.
“L’Amministrazione comunale di Spoleto, dopo il Portavoce, – osserva Grifoni – si accinge a nominare l’ennesimo dirigente, arrivando così a 9 apicali. Assurdo per un Comune come il nostro! Se consideriamo anche il Segretario Generale, abbiamo un dirigente ogni 3.800 abitanti: nemmeno a Dubai! E negli altri comuni umbri? Foligno, 8 dirigenti; Città di Castello, 8 dirigenti; Terni, 9 dirigenti (uno ogni 11.100 abitanti); Perugia, 9 dirigenti (uno ogni 16.000 abitanti). Praticamente, essendo la più piccola città fra quelle più corpose della Regione, abbiamo il maggior numero di dirigenti, oltretutto in senso assoluto e non proporzionale. Tutto è legittimo per carità, ma: è opportuno visto i tempi che corrono?“.
Nelle ultime ore, dunque, la Giunta Sisti ha varato la riorganizzazione del Comune. Prevedendo 9 dipartimenti divisi in 31 settori. L’esecutivo cittadino ha infatti approvato il funzionigramma, che segue di qualche settimana le modifiche e le integrazioni al Regolamento per l’Ordinamento degli Uffici e dei Servizi (ROUS) definite il 14 febbraio scorso.
In una nota si fa sapere che la nuova struttura organizzative dell’Ente risponde innanzitutto a 5 criteri di indirizzo: maggiore responsabilizzazione della dirigenza; ampia flessibilità e utilizzo di sistemi informativi e digitali per la comunicazione interna ed esterna; ampia autonomia e responsabilità operativa e gestionale della dirigenza; correttezza, imparzialità e trasparenza dell’azione amministrativa, anche attraverso l’istituzione di apposite strutture per l’informazione ai cittadini; costante rilevamento del livello di soddisfazione del cittadino e delle imprese sui servizi erogati dall’Ente, attraverso forme di partecipazione e il ricorso a indagini di customer satisfaction.
Ciascun Dipartimento sarà articoli in più settori, con aree di intervento definite e attività correlate da svolgere. Un’articolazione a cui, come previsto dal Rous, si uniscono l’Ufficio del Piano (unità organizzativa orizzontale e flessibile, equiparata ai Dipartimenti, per la realizzazione di piani e progetti), l’Unità di Progetto (istituite all’interno di determinati dipartimenti o a livello interdipartimentale per il raggiungimento di particolari obiettivi progettuali o gestionali) e LabSpoletoInnova (laboratorio di ricerca e innovazione amministrativa nelle diverse discipline afferenti ai dipartimenti e agli uffici di piano e di progetto, relative all’evoluzione dei modelli dell’amministrazione), ossia gruppi di lavoro interdipartimentali che, in un sistema votato ad una maggiore flessibilità e collaborazione tra dipartimenti e settori diversi, verranno di volta in volta formalizzati in base ai progetti da seguire e realizzare.
“Si tratta di un cambio di paradigma necessario – ha spiegato il sindaco Andrea Sisti – Questa organizzazione si discosta dalla precedente perché richiede non solo maggiore interoperabilità tra funzioni, elemento che crea valore aggiunto grazie all’integrazione di competenze ed esperienze diverse unite nel raggiungimento di obiettivi comuni, ma anche perché si basa su un principio di flessibilità che, attraverso ad esempio le Unità di Progetto, permetterà di costituire gruppi di lavoro agili per la realizzazione di singole attività o progetti da realizzare. L’intento è anche quello di valorizzare il personale e le competenze, affinché il Comune di Spoleto sia sempre più una risorsa per lo sviluppo del territorio”.
Questi i nove dipartimenti individuati: