Si spegneva il primo febbraio di 10 anni fa Gian Carlo Menotti, il “duca di Spoleto”, il grande compositore che 60 anni fa scelse una piccola cittadina nel cuore dell’Umbria per portarla agli onori delle cronache mondiali, creando una manifestazione che, ancora oggi, è una delle più importanti d’Italia: il Festival dei Due Mondi. Ed oggi la città di Spoleto gli rende omaggio, iniziando così un periodo che tra l’altro culminerà a fine giugno proprio con l’inaugurazione della 60esima edizione della creatura del Maestro Menotti. Festival che, dopo la scomparsa del suo fondatore e gli anni tormentati della guida in mano al suo figlioccio Francis, è stato ‘consegnato’ dal ministero dei Beni culturali nelle mani di Giorgio Ferrara.
In città il ricordo del Maestro non si è mai spento. E così oggi si terrà, come avviene ogni anno, una messa in suo suffragio. La celebrazione eucaristica, che sarà presieduta dall’arcivescovo Renato Boccardo, si terrà alle 16,30 in Duomo.
Mentre il Comune di Spoleto (sulla spinta della Commissione Cultura guidata da Giampaolo Emili) insieme alla Fondazione Festival dei Due Mondi ricorderà Gian Carlo Menotti con un concerto che si terrà sabato, 4 febbraio, al Teatro Caio Melisso – Spazio Carla Fendi. L’appuntamento “There once lived a Man in a Castle” (Viveva un tempo un uomo in un castello), ad ingresso libero, si terrà alle 21 e vedrà l’esecuzione del Requiem di Gabriel Fauré (opera 48 per soli, coro e orchestra da camera, versione 1893). Interpreti saranno: Lucia Casagrande Raffi, soprano, Mauro Borgioni, baritono, AdCantus ensemble vocale (Foligno), Coro polifonico Orpheus (Rieti), Orchestra Filarmonica “Centro Italia”, diretti dal maestro Francesco Corrias.
Il concerto – ad ingresso libero, ma su prenotazione – è l’esordio di The Unicorn, the Gorgon and the Manticore, considerata dalla critica e da Menotti stesso il suo massimo capolavoro. È il castello dell’artista, la sua turris eburnea che richiama anche la Rocca, uno dei simboli della città di Spoleto.
“Con la messa celebrata dal Vescovo Boccardo e il concerto organizzato con la collaborazione del consigliere Giampaolo Emili e del maestro Corrias sabato 4 febbraio, il Comune di Spoleto celebra il decennale dalla scomparsa del Maestro Menotti e inaugura l’Anno menottiano a lui dedicato. Sappiamo tutti quanto la nostra città debba al genio e alla passione che hanno animato la vita di questa personalità così illustre. Il Maestro Menotti ha messo se stesso al servizio di Spoleto: ha cambiato la nostra città, l’ha trasformata in un teatro a cielo aperto, con il Festival l’ha resa famosa in tutto il mondo. Gian Carlo Menotti è parte essenziale della storia della Spoleto degli ultimi sessant’anni. E proprio per celebrare il prossimo Festival – che sarà appunto il 60esimo – vogliamo che questa ricorrenza sia l’occasione per pensare da cosa è nato e per capire dove andrà in futuro. Per questo organizzeremo una mostra dedicata al Festival che vogliamo coinvolga tutta la città e la realizzazione di una statua. Senza Menotti Spoleto non sarebbe la stessa. Grazie Maestro“. Queste le parole del sindaco di Spoleto Fabrizio Cardarelli e dell’assessore alla Cultura e al Turismo Camilla Laureti.
Dal punto di vista artistico – spiega il Direttore Francesco Corrias – il concerto si pone nel decennale della scomparsa con l’esecuzione di uno dei brani più suggestivi mai composti sul tema dell’estremo commiato, ossia il REQUIEM op. 48 in re minore di Gabriel Fauré, presentato nella versione originale del 1893. Attorno a questo capolavoro vengono presentati brani dello stesso Fauré (il Cantique de Jean Racine dedicato a César Franck) e di Maurice Duruflé. A completare il programma, un altro Requiem che palesa il tributo del musicista all’antico e a Fauré: il Requiem di Giacomo Puccini dedicato alla memoria di Giuseppe Verdi. Si tratta dunque di musiche che musicisti hanno dedicato alla memoria di altri musicisti. E che idealmente vengono tutte dedicate a Gian Carlo Menotti. “Ringrazio vivamente – conclude Corrias – l’Amministrazione Comunale di Spoleto e l’Assessore alla Cultura Camilla Laureti per aver voluto dar vita a un progetto culturale e artistico che Menotti senza dubbio merita, per il lustro dato alla Città e per ciò che il Festival ha rappresentato quale occasione formativa imprescindibile per tanti spoletini, siano essi musicisti, attori, ecc. A tal proposito un cenno meritano gli esecutori, provenienti dal centro Italia, dalle regioni colpite dal sisma ossia Umbria, Lazio e Marche, tutti musicisti in carriera e assai noti nel panorama nazionale e internazionale, che idealmente si stringono in un abbraccio musicale intorno alla figura di colui che per primo ha creduto che Spoleto, e per estensione le nostre terre, potessero diventare territorio di Arte e Cultura”.
Per prenotazioni: 0743.218620 / 218621 – info@iat.spoleto.pg.it
(aggiornato alle ore 15)