Sabato 5 aprile si è svolta la presentazione della mostra “Generazione Anni Trenta – artisti italiani nati tra il 1930 ed il 1939” organizzata dalla galleria “Officina d'Arte&Tessuti” di Spoleto (PG) in collaborazione con la Modern Art Consulting di Daniele Taddei. Alla manifestazione, che ha preceduto l'inaugurazione della mostra, sono stati invitati il Prof. Giorgio Di Genova ed alcuni artisti presenti con le loro opere.
Giuseppina Caldarola, titolare della galleria, ha dato avvio ai lavori porgendo ai presenti i saluti anche da parte di quegli artisti che non hanno potuto presenziare come Elisabetta Gut, Ennio Calabria, Antonio Fiore e Francesco Guerrieri, ringraziando anche l'Assessore Vargiu quale rappresentante del Comune. Dopo una breve introduzione di Pierfrancesco Caprio il Prof. Di Genova, autore della “Storia dell'arte italiana del Novecento per generazioni”, ha esposto al pubblico il suo complesso lavoro ed i motivi che lo hanno portato a scegliere il criterio della “generazione”. «Per capire l’arte, soprattutto quella contemporanea, bisogna cominciare a parlare dell’“oggi”, cioè del momento in cui si vive; l’uomo deve essere cittadino dell’universo culturale in cui vive», per usare le sue parole.
Ha continuato la sua analisi affrontando il decennio in oggetto, quello della generazione di artisti italiani nati nel “ventre fascista”, i quali subirono un’inevitabile influenza, soprattutto dalla retorica dominante di quel tempo, a differenza di coloro che nacquero nel periodo del dopoguerra, i quali vennero contagiati da ciò che egli definisce il “virus delle tendenze”, in quanto più che tendere ad una ricerca del proprio intimo, cercarono di rifugiarsi nelle tendenze.
E’ poi intervenuto l'artista Antonio Fomez, il quale ha intrattenuto il pubblico raccontando le proprie esperienze. Secondo lui, il termine “artista” è troppo “inflazionato”, perché molto spesso è usato in maniera impropria, per questo ama sottolineare la differenza che corre tra questa figura, quella dell’intellettuale e quella del genio.
Ha preso parte al dibattito anche l’artista Silvio Craia, di Macerata, il quale ha illustrato il suo percorso dai “quadri chiari”, in cui la prevalenza dell’uso dei colori chiari era la marca distintiva delle sue opere, soprattutto per riprodurre in pittura l’aria, fin quando l’incontro con Emilio Villa lo ha ricondotto ai colori ed ai paesaggi.
Il pubblico, affascinato dalle tematiche trattate, è intervenuto con numerose domande, alle quali ha risposto il Prof. Di Genova. In particolare, gli è stato chiesto che influenza ha avuto la comunicazione di massa sull’arte pittorica moderna, a cui egli ha risposto in maniera emblematica che “oggi vi è l’Arte che si fa con il computer: si scompone e si frantuma una fotografia, ad esempio, finché non diventa qualcosa di astratto. L’Arte nasce dall’Arte. L’Arte parla all’inconscio. L'artista deve andare in giro, osservare, confrontarsi e infine rielaborare tutto ciò che ha trovato. L’Arte non nasce per scienza infusa. Lo studio è arricchimento”.
Un brindisi in galleria ammirando le opere esposte, che rimarranno in mostra fino al 4 maggio, ha concluso la giornata e da domani, assicura la titolare, “ci metteremo al lavoro per l'appuntamento conclusivo di questa Rassegna, cioè la mostra Generazione Anni Quaranta che si inaugurerà il prossimo 21 giugno”.
Le opere esposte alla mostra “Generazione Anni Trenta” sono le seguenti:
Trubbiani Valeriano Autoritratto
Ceretti Mino Composizione
Bellandi Giorgio Composizione
Finzi Ennio 4 Opere Senza titolo
Romagnoni Bepi Giardini
Recalcati Antonio Senza titolo
Gut Elisabetta Scrittura impazzita
Vautier Ben Regardez ailleurs
Guerrieri Francesco Ritmo-struttura B10
Calabria Ennio Bianco e Neri
Craia Silvio Paesaggio
Festa Tano Torero
Fiore Antonio Paesaggio cosmico
Trotti Sandro Gerani
Piattella Oscar Senza titolo
Amadio Vittorio Senza titolo
Antonio Fomez Bimbo goloso sulla frutta di Ruoppolo
Sergio Bizzarri Fanciulla