Gianluca Speranza, il capogruppo di Spoleto Popolare, una delle due forze politiche che sostiene la maggioranza di governo cittadino, si è dimesso dal consiglio comunale. La decisione è stata protocollata nelle ultime ore e, anche se lui telefonicamente assicura che deriva da “motivi personali“, per la maggioranza non è un bel segnale. Anche perché l’uscita dalla Sala Spoletium di quello che di fatto è sempre stato considerato come un “pezzo da 90” dell’amministrazione comunale si va ad aggiungere ad una situazione che comincia ad essere insidiosa per la Giunta Cardarelli. Ma andiamo con ordine.
In 4 al gruppo misto – Nei giorni scorsi, con l’approvazione del bilancio previsionale, le fibrillazioni presenti nei due gruppi di maggioranza (Rinnovamento per Spoleto e Spoleto Popolare) a sostegno della Giunta guidata da Fabrizio Cardarelli sono apparse piuttosto evidenti. Due consiglieri, la presidente della commissione sanità Marina Morelli prima e Francesco Saidi poco dopo, hanno infatti lasciato i gruppi di appartenenza (rispettivamente Rinnovamento e Spoleto Popolare) per approdare al gruppo misto. Affiancandosi così ad Aliero Dominici (eletto nelle file di SP) e Sandro Cretoni (RpS), quest’ultimo però passato alla Lega Nord e di fatto tuttora in maggioranza, pur se non qualche distinguo in alcuni casi. Prima dei malumori manifestati da Morelli e Saidi, però, c’era stata anche un’altra vicenda che aveva provocato malumori e richieste di chiarimenti nella maggioranza: la votazione dell’esproprio sanante dell’area del parcheggio della Posterna, con il presidente della commissione bilancio Stefano Proietti che dopo aver avallato la pratica nell’organismo da lui presieduto in consiglio comunale non aveva partecipato al voto, cercando di non dare nell’occhio. Una vicenda su cui tra l’altro ha chiesto chiarimenti la minoranza, visto che il regolamento consiliare non permetterebbe un comportamento di questo tipo. Con la delibera che è già all’attenzione di alcuni legali (ma questa è tutta un’altra storia).
Le dimissioni di Speranza – Alla già delicata situazione politica per la maggioranza si sono unite le dimissioni del capogruppo Speranza. Lui spiega che si tratta soltanto di motivazioni personali, ma il sentore che ci sia dietro anche altro rimane. Ed in più d’uno parlano di qualche screzio con alcuni colleghi. L’ormai ex consigliere comunale, però, chiarisce che “sì, in passato erano state sollevate alcune questioni politiche, ma sono stati fatti dei confronti politici in merito e tutto era stato chiarito. Le mie dimissioni non c’entrano niente con altre situazioni politiche”. Come quelle di Morelli e Saidi, appunto. E per dare più forza alle sue parole spiega che “proprio non sto contro nessuno non sono passato al gruppo misto o peggio all’opposizione, ma mi sono dimesso”. Lasciando quindi il posto al primo dei non eletti, Walter Cieri, che ora dovrà accettare o meno la surroga. “Il mio rapporto con Spoleto Popolare – conclude Speranza – rimane ottimo, rimarrò iscritto al gruppo”. Ed evidenzia come l’Amministrazione “ha fatto un buon lavoro, anche se spesso non visibile ai più, per risolvere i problemi della città”.
Il commento di Spoleto 5 stelle – Sulla vicenda, intanto, le opposizioni si scatenano. E se il Pd, in questi ultimi giorni intervenuto più volte contro la Giunta Cardarelli, ancora non ha commentato la vicenda, al di là di un breve post su Facebook, a farlo è stato invece il Movimento 5 stelle, che chiede le dimissioni del sindaco. “L’eterogenea compagine vincitrice delle elezioni comunali di soli due anni fa, che sembrano però pesare come secoli tanto sull’amministrazione quanto sulle spalle dei cittadini, dopo timidi segnali di instabilità a suon di distinguo, nervosismi, e pesanti silenzi, sta andando verso un rovinoso sfaldamento” scrive in una nota Spoleto 5 stelle. “Ultimo, ed ancora più eclatante nella misura in cui non suscita il doveroso clamore, – prosegue – è l’abbandono da parte di Gianluca Speranza (capogruppo Spoleto Popolare) a pochi giorni dalla fuoriuscita di altri due consiglieri di maggioranza che li ha condotti a confluire nel Gruppo Misto. Speranza lascia, come citato negli organi di stampa, per “motivi politici”. Ci piacerebbe capire nel merito i motivi politici di cui parla l’ex consigliere Speranza e quali sono le aspettative dei cittadini disattese da questa Giunta dal momento che stiamo parlando di figure istituzionali che, non ci stancheremo mai di ripeterlo, hanno il dovere di permeare di trasparenza ogni singola azione e non di beghe private fra moglie e marito. Ci troviamo di fronte ad una maggioranza che è evidente come ormai non sia più tale e soffre spesso e volentieri le assenze a vario titolo di alcuni dei suoi più illustri rappresentanti col rischio concreto di ingovernabilità per una città già in crisi di suo quale Spoleto. Pretendiamo a questo punto un gesto di responsabilità dal primo cittadino: l’ammissione che non ci siano i numeri, che magari ci si è provato ma fin troppi passi falsi non l’hanno permesso. Sembra utopia, e lo si capisce dalle reazioni sempre più stizzite, non ultima l’accusa di demagogia a chi criticava le infelici uscite della Bececco. Se Cardarelli, come spesso dice, ama la città, faccia l’unica cosa giusta e ammetta la realtà dei fatti. I numeri non ci sono più per provare a governare, e allora signor Sindaco faccia un passo indietro“.