“Se c’è chi non ha proprio le idee chiare sul futuro dell’A.Se. Spoleto e che non sa distinguere un piano industriale da una modifica statutaria e dimostra di non aver compreso assolutamente le direttive del decreto legislativo 175/16 in materia di Aziende partecipate, non è certo l’opposizione ma l’amministrazione Cardarelli.”
Inizia così la nuova nota stampa del Pd Spoleto sulla recente vicenda dell’approvazione del nuovo Statuto dell’A.Se, azienda dei servizi cittadini partecipata dall’ente comunale. Dopo i recenti interventi delle opposizioni in Consiglio Comunale incluso il Pd, subito dopo l’approvazione del documento e dell’Assessore Gianmarco Profili per un chiarimento (CLICCA QUI), ecco un nuovo attacco politico sull’operazione della Giunta Cardarelli.
“La mancanza di un progetto di governo– sostiene il Pd- anche su un aspetto di fondamentale importanza per i cittadini, come quello delle aziende dei pubblici servizi è sotto gli occhi di tutti. Volendo fare un passo indietro, chi ha buona memoria ricorderà le dichiarazioni rese in campagna elettorale dall’allora candidato sindaco Cardarelli e dalle forze dell’attuale maggioranza secondo cui l’A.Se. andava liquidata in tempi brevissimi. Poi, il Sindaco e la maggioranza hanno fatto il salto della quaglia nominando non solo il dottor Angelo Musco nel ruolo di amministratore unico, ma prendendosi gioco di lui sulla durata del mandato. Che, secondo l’interpretazione autentica del decreto Madia e non certo quella dello segretario generale, poteva restare in carica soltanto un anno e senza percepire emolumenti, in quanto pensionato. Come è andata a finire la vicenda del dottor Musco è ormai noto a tutti. Ora siamo costretti a leggere dichiarazioni a dir poco imbarazzanti di chi pretende di “bacchettare” l’opposizione per aver chiesto la presentazione di un piano industriale al fine di valutare economicamente gli effetti delle modifiche operate all’oggetto sociale e al modello societario trasformatosi da spa in srl.”
“Non si capisce– prosegue la nota del Partito Democratico- come si faccia ad affermare che l’A.Se. avrebbe dovuto definire il nuovo piano industriale sulla base del vecchio statuto. I due aspetti sono tra di loro indipendenti. Riempire i contenuti di un nuovo statuto senza far partecipe il consiglio comunale su quali saranno in concreto le nuove attività e, soprattutto, con quali risorse e ricadute economiche l’A.Se. intende aprirsi al mercato, va contro i più basilari principi che sovrintendono i principi aziendalistici. La conoscenza del business plan da parte del consiglio comunale significa consentire all’organo di indirizzo e di controllo di esplicare le proprie funzioni previste dalla normativa e dallo Statuto del Comune di Spoleto. Confondere il piano industriale che accompagna il documento relativo al Piano di razionalizzazione delle società partecipate con quanto invece richiesto dall’opposizione, ovvero un piano finalizzato a comprendere l’operatività dell’Azienda, significa due cose: o che si mistifica la realtà per ragioni di comodo, o che non si conosce ciò di cui si parla.