Si è svolta presso l’Albornoz Palace Hotel di Spoleto l’Assemblea Annuale delle cooperative sociali e di servizi aderenti a Legacoop con la presentazione dell’ottavo Rapporto Sociale di Sistema. Dopo le scosse di ieri e una lunga riflessione l’Associazione Regionale Cooperative Servizi di Legacoop ha comunque deciso di confermare l’evento, per dare un ancor più forte e necessario senso di appartenenza e vicinanza ad i territori già pesantemente colpiti e dalla consapevolezza che non possiamo scappare di fronte ai problemi che in questo caso la natura ci mette davanti.
Si è ritenuto il segnale della presenza molto più importante e i saluti del Sindaco di Spoleto Fabrizio Cardarelli che ha rimarcato la gratitudine del proprio territorio ne ha dato conferma. Mentre in Umbria i dati generali sull’occupazione sono preoccupanti, con la perdita di 15 mila posti di lavoro e 3,4 miliardi di euro in meno rispetto all’inizio della crisi, quelli sulla cooperazione sociale e di servizi sono in decisa controtendenza. Le performance dal 2008 (anno di inizio della crisi) al 2015 evidenziano che il numero di cooperative associate a Legacoop in Umbria è passato da 93 a 107, con un incremento del 15,1%. L’aumento più significativo è stato quello delle cooperative sociali, che sono aumentate di 13 unità passando da 40 a 53 imprese (+32,5%). Gli occupati dalle 9.556 unità alle 10.788 unità nel 2015 (+12,9%) con un significativo aumento degli occupati a tempo indeterminato in termini percentuali sul totale.
Il Valore della Produzione nel periodo considerato è aumentato del 17,7%, passando da 357 a 421 milioni di euro e sono stati erogati 221 milioni di redditi da lavoro con un delta positivo del 12,9% rispetto ai 196 milioni di partenza, con il significativo dato di 600 lavoratori svantaggiati occupati ai sensi della legge 381/91, di fatto tolti dal circuito dell’assistenza pubblica. Le nuove adesioni, frutto di startup imprenditoriali a forma cooperativa, adeguatamente supportate nella fase di avvio dell’Associazione, rappresentano una importane risposta alle esigenze ed ai bisogni manifestati dalle giovani generazioni. In secondo luogo, le nuove adesioni si concentrano nell’ambito culturale e delle comunicazione e più in generale dell’industria creativa. Una parte rilevante delle start-up cooperative degli ultimi anni sono impegnate in percorsi di rigenerazione urbana e, indipendentemente dai settori di intervento, intendono attivare percorsi di sviluppo comunitario attraverso lo strumento delle cosiddette “cooperative di comunità ” formate cioè da cittadini che si autorganizzano in modo partecipativo e democratico per risolvere i problemi e rispondere ai bisogni di una comunità con un fiorire di iniziative negli ultimi anni che dà il segno della crisi del modello di sviluppo economico sempre meno sostenibile sia dal punto di vista economico che sociale e soprattutto ambientale.
Da questi dati si è partiti per ragionare all’interno di una tavola rotonda sul tema “Ricostruire le città, Ricucire le comunità, Ripensare lo sviluppo” a cui hanno partecipato: Antonio Bartolini Assessore regionale servizi pubblici locali, Marco Mingrone Coordinamento nazionale Legacoop produzione e servizi, Luciano Belli membro della Fondazione Cassa Risparmio Spoleto, Paolo Polinori Professore Dipartimento Economia Università di Perugia, Alessandro Bruni Presidente Istituto Nazionale di Urbanistica dell’Umbria, “Questa iniziativa è stata fortemente voluta a Spoleto – afferma il presidente di ARCS Legacoop Vladimiro Zaffini – per segnalare concretamente l’impegno della cooperazione verso i territori colpiti dal sisma. Abbiamo voluto fare il punto sui possibili contributi di idee, di iniziative e di progettualità che il movimento cooperativo può mettere a disposizione in un così delicato momento della vita sociale ed economica per questa realtà territoriale della nostra regione. Crediamo inoltre importante rafforzare il confronto con le istituzioni locali ed alle altre forze imprenditoriali con la costituzione di un comitato interassociativo tra le organizzazioni imprenditoriali che si ponga come strumento di confronto concreto con il settore pubblico allargato sui temi della ricostruzione e del rilancio economico e sociale dei territori colpiti dal sisma”.