Jacopo Brugalossi
Gli episodi di microciminalità aumentano, la psicosi dei residenti anche. Il tanto agognato impianto di videosorveglianza non solo potrebbe scoraggiare qualche piccolo delinquente che “bazzica” le vie buie e poco frequentate del centro storico dal commettere reati; potrebbe rivelarsi uno strumento decisivo per le indagini delle Forze dell'Ordine. Ma l'amministrazione comunale prende tempo, indecisa se installare le videocamere ora o quando la Polizia Municipale prenderà possesso della sua nuova sede, tra circa un anno. Un problema logistico dunque, mentre tra i cittadini serpeggia il malcontento e le uniche videocamere che “vegliano” sulle zone critiche sono quelle dei commercianti. Ma andiamo con ordine.
Piazza e Corso Garibaldi – Due tra le zone più “vive” di Spoleto. Ma, soprattutto per chi vi risiede, due tra le meno sicure. L’ultima presa di posizione in tal senso da parte della politica spoletina ha avuto come protagonista il consigliere comunale del Terzo Polo Sergio Grifoni. Durante una recente riunione del massimo consesso cittadino, Grifoni ha segnalato al sindaco Benedetti l’apprensione – che a volte si trasforma in vera e propria psicosi – dei cittadini che abitano tra la piazza e “Borgo”, alcuni dei quali eviterebbero proprio di uscire di casa per non dover rincasare a certi orari e rischiare di fare “brutti incontri”.
A gettare benzina sul fuoco della paura ha contribuito non poco il ritrovamento di chiazze di sangue avvenuto la mattina del 20 maggio scorso e prontamente segnalato da Tuttoggi.info (leggi qui); chiazze che partivano dall’inizio di “borgo” e terminavano in via Nuova. Quella della rissa sfociata nel sangue sembrava essere la spiegazione più accreditata, almeno in un primo momento. In realtà nessuno dei residenti ha sentito nulla e la ricerca di eventuali feriti negli ospedali più vicini ha dato esito negativo. Tuttavia, l’episodio è ancora sulla bocca di molti spoletini, tanto che lo stesso consigliere Grifoni vi ha fatto riferimento nel corso del suo intervento in consiglio.
Videocamere – E’ passato oltre un anno da quando l’ex Comandante della Polizia Municipale, la dottoressa Emanuela De Vincenzi, rilasciava a TO® una dichiarazione secondo la quale le telecamere di videosorveglianza avrebbero cominciato a “vegliare” sul centro storico di Spoleto al massimo entro la fine dell’estate 2011. Stando alle parole della De Vincenzi, inoltre, massima priorità sarebbe stata assegnata proprio alle vie buie e a volte mal frequentate intorno a Corso Garibaldi (leggi qui). Ma dopo 13 mesi siamo al punto di partenza. Senza contare i mesi precedenti in cui il centro è rimasto privo di ogni strumento videoinformatico.
Problema logistico – Contattato telefonicamente, l’attuale Comandante Vincenzo Russo ha fornito la spiegazione di questi ritardi. “Il progetto videosorveglianza non è mai stato abbandonato – ha detto – ma lo spostamento della centrale operativa della Polizia Municipale dall’attuale sede a quella della ex Caserma Minervio sta causando qualche ritardo sui tempi di attuazione. Sostanzialmente dobbiamo decidere se predisporre il tutto ora collegandolo con l’attuale sede e poi tra un anno, quando ci trasferiremo, spostarlo, oppure aspettare direttamente di trasferirci per attivare il sistema di videosorveglianza più comodamente dalla nuova sede”. Questa seconda ipotesi farebbe slittare il tutto di un altro anno, per la “gioia” dei cittadini. Ecco perché si prospetta una soluzione intermedia, grazie anche all’interessamento dei commercianti del “borgo”, sostenuti nell'iniziativa dalla Confesercenti, che a quanto fanno sapere avrebbero rotto gli indugi decidendo di provvedere da soli all’installazione delle videocamere. “La settimana prossima – ha sottolineato il comandante – faremo una ricognizione del progetto e incontreremo gli stessi commercianti, per capire se è possibile trovare un punto d’incontro favorevole per tutti”. Che sia la volta buona?
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