Quando sembra che sul territorio spoletino tutto vada molto male dal punto di vista del lavoro, le piccole soddisfazioni che un giovane apicoltore spoletino si è guadagnato sul campo, senza sostegni e con le proprie mani fanno sperare che non tutto è perduto e che qualche margine di speranza c’è anche nella valle spoletana.
In agricoltura il nostro territorio, come anche quelli limitrofi, è sempre stato area promettente dal punto di vista economico per una serie di fattori positivi già descritti in numerosi saggi tecnici che risalgono addirittura ai primi del ‘900.
E questa condizione non è sfuggita ad Andrea Boschetti, classe 1982, ragioniere e spoletino Doc, di professione operaio in una azienda agro-alimentare del territorio che per pura passione si è dedicato, sin da giovanissimo, alla produzione del miele e alla cura delle proprie arnie.
Iniziando da zero per poi finire a doversi occupare di 50 arnie e a tutto ciò che ne consegue, investendo dunque su un piccolo laboratorio di trasformazione e relative attrezzature, e non dormendo la notte magari per fare mille prove sul miglioramento della qualità del miele, studiando le api come fossero compagne di vita per arrivare a conoscerne anche la più piccola abitudine nel loro ecosistema.
Quando poi si pensa di aver raggiunto un certo risultato (quello dei consumatori locali è già consolidato) non resta che tentare di spiegarlo anche al mondo della produzione nazionale. Andrea Boschetti le tenta tutte, e sperimenta per affinare il prodotto e renderlo una vera eccellenza. Miele di Acacia, il classico Millefiori, l’esotico Miele di Ailanto addirittura anche il Miele di Girasole, spesso considerato di poco valore ed utilizzato molto per uso industriale, ma che Andrea tenta di rendere qualcosa di prelibato per il consumo quotidiano.
E così la prima tappa importante è partecipare al blasonato Concorso Nazionale “Grandi mieli d’Italia – Tre gocce d’oro – Premio Giulio Piana”, che si tiene ogni anno a Bologna (Castel San Pietro Terme) e che nel settore è tenuto in grandissima considerazione per la rigida e qualificata selezione operata dalla giuria di esperti.
La prima volta di Andrea Boschetti risale al 2017, ma le cose non sono ancora al punto giusto, perchè manca quel tocco di esperienza in più che qualifica un bravo apicoltore rispetto ad un agricoltore empirico.
A complicare le cose ci si mette anche la grande difficoltà di avere una produzione decente tra il 2017 e il 2018 a causa delle cattive condizioni ambientali che determinano non solo un quantitativo esiguo di prodotto ma anche, cosa nefasta per un apicoltore, la morte delle stesse api.
Ma nonostante tutto, Boschetti non si perde d’animo e sposta tutte le sue arnie anche in Toscana per un breve periodo per tentare di avere una migliore produzione. Vita dura quella dell’apicoltore per passione, che prende le ferie estive del proprio lavoro e le riutilizza per dormire in una tenda sulla sommità di una montagna, mangiando panini e scatolette per non abbandonare le arnie, sperando di aver reso la vita facile almeno alle amate api.
E la fatica e i sacrifici vengono ripagati. Anche quest’anno Andrea Boschetti ha partecipato alla competizione bolognese di “Grandi mieli d’Italia – Tre gocce d’oro 2018 – Premio Giulio Piana”, e questa volta la qualità viene riconosciuta e il miele dell’Azienda Agricola Andrea Boschetti si guadagna la certificazione di qualità e viene premiato con “Una goccia d’Oro” nella sezione combattutissima del Miele di Acacia.
In gara 1.124 mieli da tutta Italia (la sezione ‘millefiori’ ne contava ad esempio ben 345 in competizione). I criteri di selezione erano: caratteristiche visive del prodotto invasettato, esame olfattivo, gustativo e tattile, nonché esami di laboratorio. A giudicare 75 esperti in analisi sensoriale del miele, divisi in 15 giurie, e 3 laboratori specializzati per le analisi chimiche e organolettiche.
Dopo la grande festa in piazza a Castel San Pietro Terme, ora è il tempo per Boschetti di affinare ancora meglio il prodotto, per mantenere alta la reputazione appena conquistata sul campo e per far capire che anche da soli, con la passione e la fatica, si possono ottenere risultati soddisfacenti, ma sopratutto dolci come il miele.
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Foto copertina: Christian Sordini