I finanzieri della Compagnia di Spoleto hanno individuato un imprenditore edile che non ha dichiarato all’Erario circa 2,5 milioni di euro ai fini delle Imposte dirette e circa centomila euro ai fini dell’imposta sul valore aggiunto.
In particolare, l’attività delle Fiamme Gialle della città del Festival è stata rivolta nei confronti di una ditta individuale e di una società riconducibili alla stessa persona fisica ed entrambe risultate “evasori totali”. Entrambe avevano lo stesso fine, quello di non presentare le prescritte dichiarazioni annuali ai fini IVA e delle imposte dirette per l’anno 2008.
Proprio in ragione dell’insidiosità del “comportamento aziendale”, la verifica è stata inizialmente indirizzata all’analisi della documentazione contabile ed extracontabile acquisita all’atto dell’accesso presso le sedi del contribuente per poi riscontrare i dati così ottenuti, anche attraverso l’effettuazione di controlli incrociati eseguiti presso i clienti dell’imprenditore edile, con l’analisi della corposa documentazione bancaria acquisita presso gli operatori bancari e finanziari con cui il soggetto sottoposto a controllo e le sue imprese avevano intrattenuto rapporti.
In sintesi, è emerso che la consistente evasione fiscale è stata ottenuta attraverso una serie di fatture, regolarmente emesse dalla ditta e dalla impresa edile, che tuttavia non venivano annotate nella contabilità e, di conseguenza, non dichiarate al Fisco mentre i relativi ingenti importi così riscossi affluivano sui numerosi conti correnti riconducibili all’imprenditore edile ed ai due soggetti a questi riconducibili. Somme, ovviamente, di cui non era stata rilevata traccia sia nella documentazione contabile ufficiale che nella documentazione extracontabile acquisita.
A conclusione delle attività ispettive, il soggetto rappresentante legale della società e titolare della ditta è stato segnalato alla competente Autorità Giudiziaria in relazione a specifiche ipotesi di reato che verranno eventualmente a concretizzarsi a seguito dell’attività di accertamento da espletarsi a cura dei competenti Uffici Finanziari; inoltre, per il soggetto è stata avanzata la proposta di applicazione delle misure cautelari di cui all’art. 22 del D.Lgs. 471/1997, al fine di garantire il credito vantato dall’Erario.