Consapevolezza alimentare, stile di vita sano e turismo sostenibile. Queste le premesse che hanno portato il comune di Spoleto, l’Asl n. 2, il primo e secondo Circolo Didattico, gli Istituti Comprensivi Spoleto 1 e Spoleto 2, le associazioni di categoria CIA, Coldiretti e Confagricoltura e 4 fattorie didattiche del territorio a sottoscrivere un protocollo d’intesa per la realizzazione di progetti che mettano al centro l’agricoltura, l’ambiente e il benessere. “La prima tappa di un percorso che ci vedrà impegnati tutti, ognuno per la propria fetta di competenza – ha sottolineato alla conferenza stampa odierna il vicesindaco Maria Elena Bececco – e che non a caso nasce a cavallo tra due anni cruciali per l’agricoltura e il mangiar sano. Il 2014 è stato infatti l’anno europeo dell’agricoltura familiare, il 2015 sarà invece quello di Expo, il grande evento planetario sull’alimentazione”.
Giornate a tema per le scolaresche – “Se continuiamo a promuovere uno stile di vita in cui la scelta alimentare è solo funzione del prezzo andremo incontro a problemi seri, primo fra tutti l’obesità infantile”, ha spiegato Antonio Lattanzi, titolare dell’Agrileisuretime di Terraia. “L’agricoltura non è solo produzione. Significa anche rispetto per l’ambiente, consapevolezza alimentare e, più in generale, benessere”. Che, secondo Lattanzi, va perseguito già coi bambini delle scuole, i quali “troppo spesso non hanno consapevolezza di quello che mangiano”. Per questo allo studio ci sono giornate a tema nelle fattorie didattiche. Sia per le scolaresche spoletine che per quelle che a Spoleto vengono in gita, per evitare che la loro permanenza si limiti alle poche ore necessarie per visitare i monumenti più importanti. “Portare qui ragazzi da fuori con quelli spoletini che fanno da ciceroni sarebbe qualcosa di bellissimo. Credo davvero che Spoleto possa divenire un modello sperimentale da questo punto di vista”, ha sottolineato Lattanzi.
Obesità infantile problema serio – Sul problema dell’obesità infantile è tornata la dottoressa Simonetta Antinarelli, responsabile del distretto sanitario di Spoleto. “E’ molto difficile combattere questo problema – le sue parole – perché i valori di mercato sono superiori a quelli di una corretta alimentazione. Inoltre spesso alle famiglie non interessa prendere di petto la situazione quando i figli sono ancora piccoli, di conseguenza in età adulta questi soggetti possono andare incontro a patologie molto serie, con un ovvio aumento di costi per la sanità. L’Asl n. 2 che oggi rappresento insieme al dottor Santocchia è a completa disposizione del progetto, cerchiamo di realizzare insieme qualcosa di costruttivo”.
Progetto ‘multifunzionale’ – Visite nelle fattorie didattiche a parte, non c’è ancora una linea progettuale perfettamente delineata, ma la disponibilità di tutti i soggetti a fare la propria parte per un percorso a medio-lungo periodo induce ad un certo ottimismo le istituzioni coinvolte. E in quest’ottica fattorie didattiche possono essere il perfetto esempio di ‘multifunzionalità’ nell’agricoltura, incrociando appunto il turismo, la scuola e la salute nell’ottica di educare alla consapevolezza alimentare e al benessere.
Riproduzione riservata ©